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Tutti gli articoli per il mese di dicembre 2013

2013 in review

Pubblicato 31 dicembre 2013 da Laura

The WordPress.com stats helper monkeys prepared a 2013 annual report for this blog.

Here’s an excerpt:

Madison Square Garden can seat 20,000 people for a concert. This blog was viewed about 65,000 times in 2013. If it were a concert at Madison Square Garden, it would take about 3 sold-out performances for that many people to see it.

Click here to see the complete report.

Buon Anno con le meringhette al cioccolato.

Pubblicato 29 dicembre 2013 da Laura

Snapshot_20131224_3In questi giorni, dopo Natale, ho preparato dei passati di verdura, che buoni, io li adoro, poi pesce alla piastra e tanta verdura mista, con la scusa di fare cose leggere dopo cene e pranzi, veramente non ho fatto pranzi esagerati ma si sa, si mangia fin troppo, i dolci poi, pensate, mia cognata, che compie gli anni a Natale, oltre a tutto quello che c’era da mangiare, ha portato le bignole, noi siamo in tanti, ma siamo riusciti a finire anche quelle, 🙂 Ecco qualche foto, del buon cibo  che abbiamo mangiato,

ravioli spinaci e formaggio

ravioli spinaci e formaggio

Patate duchessa

Patate duchessa

Lasagne, ricetta della mia mamma.

Lasagne, ricetta della mia mamma.

Albero di Natale, pan di spagna farcito con crema pasticcera e ricoperto di cioccolato fondente, decorato con palline colorate, una goduria!!!!

Albero di Natale, pan di spagna farcito con crema pasticcera e ricoperto di cioccolato fondente, decorato con palline colorate, una goduria!!!!

Pastiere napoletane maxi!

Pastiere napoletane maxi!

Pastiere napoletane mini.

Pastiere napoletane mini.

Filetti di branzino grigliato con carotine stufate.

Filetti di branzino grigliato con carotine stufate.

Biscotti Pan di Zenzero da mangiare e regalare, ho fatto anche dei segnaposto con alcuni dei questi personaggi!

Biscotti Pan di Zenzero da mangiare e regalare, ho fatto anche dei segnaposto con alcuni di questi personaggi!

Vi scrivero’ con calma le ricette, sopratutto quella dell’albero al cioccolato, troppo buono, e’ piaciutissimo, alcune ricette invece, le trovate nel blog, la pastiera (qua la ricetta, queste le ho preparate senza crema pasticcera) ho fatto la ricetta di mia mamma, il ripieno e’ una favola, le ho regalate, sono sempre molto graditi i dolci, anche i biscotti impacchettati, gli omini pan di zenzero ( qua la ricetta) altre ricette come l’arrosto e gli antipasti ve li postero’ con calma, comunque si mangia troppo nelle feste, pensate che all’inizio di dicembre ho detto a tutti, quest’anno ragazzi mi riposo, non preparo nulla di nulla!!! 🙂 E stasera ci siamo di nuovo riuniti per la solita pizzata, in questi giorni con i dolci che ho preparato ho avanzato degli albumi e per utilizzarli ho preparato queste semplici e buonissime meringhette,131228_144826 mi dispiaceva non fare nulla di dolce, 🙂 qua trovate la ricetta, ho sciolto il cioccolato fondente e le ho passate velocemente nel cioccolato fuso, le ho lasciate un po’ ad asciugare ed erano pronte per essere gustate,

131224_193315 Ora non ci resta che aspettare l’anno nuovo, io non mi faccio nessun buon proposito, voglio solo riposarmi e non fare nulla per tre giorni!!!!Ci riusciro’ … 🙂  intanto vi faccio tantissimi Auguri di Buon Anno, passatelo con tanta serenita’ e allegria!!!!

 

Alberelli di Natale panbrioche e tanti auguri a tutti!!!!

Pubblicato 21 dicembre 2013 da Laura

Natale ormai e’ alle porte, si sente in giro l’atmosfera, mi piace questo periodo perche’ ha qualcosa di magico, nonostante ci sia crisi, per il lavoro, i soldi, e quant’altro, non bisogna deprimersi, si deve guardare avanti e non parlo cosi’ tanto per dire qualcosa, ho anch’ io i miei problemi, mio marito e’ in mobilita’, devono passare ancora due anni prima che possa prendere la pensione, lui ha avuto un anno veramente difficile, sia per la salute che per il lavoro, ma io l’ho sempre sostenuto e non ci siamo mai persi d’animo! Bisogna insegnare ai nostri figli che nella vita si deve lottare, mai lasciarsi andare e sopratutto non piangersi addosso. E poi una cosa importante, i soldi, non piovono dal cielo, non nascono sulle piante, quando si lavora, al giorno d’oggi non e’ facile lo so, bisogna essere formichine, mio papa’ mi diceva e me lo dice ancora, se hai cento spendi ottanta, i venti ti rimangono e cosi’ poco alla volta metti via qualcosa che ti potra’ servire in futuro. Per loro la vita e’ stata cosi’, vivere al risparmio, ed erano brutti momenti, per noi la vita, parlo della mia eta’, e’ stata migliore, e i nostri figli, impareranno, quando ci sara’ una ripresa nel lavoro, “sperem”!!! E i regali, basta poco, io sono per i regali fatti in casa, qualunque cosa, sara’ molto apprezzata e poi preparli e’ divertente! Per me quest’anno e’ stato bellissimo, lui e’ ancora con me e mi ritengo molto fortunata, non chiedo altro, solo vivere in serenita’ con chi amo! Allora adesso vi scrivo una ricetta facile per fare degli alberelli, veramente volevo fare dei panettoncini ma andando in giro per negozi, in citta’, non ho trovato gli stampi adatti e quindi ho deciso di utilizzare gli stampi a forma di alberello, usa e getta, che avevo gia’ in casa, si puo’ fare anche un albero grande, con lo stampo adatto, e decorare come volete, vi fara’ fare un figurone a tavola e non avrete lavorato tantissimo, con tutto quello che c’e’ da preparare, e inoltre questi alberelli vengono leggeri,131214_192649 come una soffice brioche. La ricetta e’ di Imma, di Dolci a gogo, una garanzia. Vi scrivo anche qualche curiosita’ sul panettone, che ho trovato nel libro di Natale in tavola! Quando cerco delle ricette, il mio tavolo e’ quasi sempre cosi’…  🙂

I miei libri

I miei libri di cucina!!!

Il Panettone: dal cuore del popolo alla tavola imbandita di Ludovico il Moro. Sono diverse le storie che si raccontano a proposito delle origini del dolce natalizio per eccellenza, esportato in tutto il mondo e simbolo di Milano. C’e’ chi dice che fosse il dono d’amore del panettiere Antonio detto Toni alla sua innamorata e chi invece ne fa risalire l’origine al 1400 presso la corte di Ludovico il Moro. Questa seconda leggenda ci racconta di un servitore di Ludovico il Moro di nome Toni che, durante un importante banchetto, invento’ questo dolce in extremis, salvando il capocuoco e riscuotendo il successo e gli applausi dei commensali. “Pan de Toni” (dal nome del servitore del Signore di Milano) o “Pan de sciuri” (pane dei ricchi), quello che e’ certo e documentato e’ che nel Quattrocento questa prelibatezza faceva costantemente parte del menù delle case dei nobili milanesi, mentre il popolo se lo poteva permettere raramente, in genere a Natale. La sua forma ricorda vagamente quella del Duomo di Milano, simbolo religioso della citta’. Sembra che le autorita’ della Chiesa si scambiassero questo dolce in occasione della Nativita’ e che i pasticceri usassero segnare una croce sull’impasto prima di metterlo nel forno. Farina, lievito, uova, burro, zucchero, spezie e frutta candita, uva passa: una ricetta apparentemente facile che ha invece una procedura complessa: innanzitutto deve essere fatto con lievito naturale. L’impasto deve poi riposare per quattro ore a trenta gradi. Poi si impasta nuovamente per quattro ore per due giorni. Anche noi in Piemonte abbiamo una discreta tradizione pasticcera legata al Panettone che pero’ ha una ricetta un po’ diversa: e’ in provincia di Cuneo, infatti, che viene prodotto un panettone piu’ basso ricoperto di glassa croccante a base di nocciole tonde delle Langhe. Vi consiglio di assaggiarlo, e’ davvero molto buono!Ora vi scrivo la ricetta degli alberelli, e’ semplice, potete usare anche uno stampo unico, io ho usato tre stampi a forma di albero da circa 150 gr ognuno. Imma invece ha usato gli stampi piu’ piccoli a forma di panettoncini, troppo belli, andate un po’ a vedere qua!! Ecco gli ingredienti e come fare: 350 g di farina 00/150g di farina manitoba/150 ml di latte tiepido/1 cubetto di lievito di birra/120 g di burro fuso freddo/3 uova/150 g di zucchero, sale, un pizzico/Una bacca di vaniglia/La scorza di un limone/150 g di uvetta/brandy o rum.  Lavare l’uvetta e metterla in ammollo nel brandy. Sciogliere con il latte tiepido il lievito, poi aggiungere il burro, lo zucchero, i semi di vaniglia, la scorza di limone grattugiata e mescolare. Unire le uova e la farina ed il sale ed impastare. Lavorate bene fino a quando tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati, deve venire un impasto lucido e compatto. Unite l’uvetta sgocciolata e lavorate ancora bene per distribuirla nell’impasto. Lasciate lievitare per un oretta in una ciotola infarinata (Imma consiglia di mettere l’impasto nel forno spento con la luce accesa), deve comunque raddoppiare  di volume, dopodiche’ prendete l’impasto e mettetelo nelle forme che avrete scelto e fate lievitare ancora un oretta. Poi infornateli a 180 gradi per una ventina di minuti, io di piu’, gli alberelli sono piu’ grandi. 131214_162153Spennelateli di miele e mettete la granella di zucchero sopra o se preferite cospargete di zucchero a velo. 131214_192617Sono sofficissimi!!!!Grazie Imma!!!!

Filetti di carpa con crauti e pancetta croccante.

Pubblicato 16 dicembre 2013 da Laura

dressup_mychristmas_treeDue anni fa per Natale ho scelto di fare un pranzo a base di pesce, non ero proprio sicura della riuscita, i miei famigliari, sopratutto mio padre, sono sempre stati per la tradizione, infatti tutti gli anni, con qualche mia modifica, ho preparato i cibi che preparava abitualmente mia mamma, antipasti misti come vitello tonnato, insalata russa, peperoni con le acciughe, poi agnolotti, arrosto, macedonia, insomma un pranzo della tradizione,  ma ho voluto comunque provare a cambiare ed e’ stato un successo, qua trovate tutte le ricette che ho preparato, anche qua tutto buonissimo. Ora vi scrivo un po’ di curiosita’ sui piatti tradizionali di ogni paese e poi naturalmente una ricetta.  La fonte di queste notizie e anche la ricetta le ho trovate in un libro, questa volta piu’ recente, e’ del 2002, dove ci sono ricette a tema riguardanti sempre il Natale. Allora partiamo dal BRASILE: il piatto tradizionale e’ diventato “il Pato no tucupi, tipico della festa di ottobre a Belem: e’ carne d’ anatra cucinata e avvolta nelle foglie di tucupi, una pianta locale, fatta bollire per due giorni e due notti per privarla delle sostanze tossiche. Dopo, i dolci con il mango, papaia, cocco e banane. SVEZIA: la festa piu’ sentita del periodo natalizio e’ Santa Lucia, il 13 dicembre. La sera di Natale, invece, e’ l’occasione per la cena tipica: minestra di riso, polpettine e salsicce. Dopo la cena i commensali si riuniscono attorno all’albero per cantare. E a questo punto arriva Babbo Natale con i doni. AUSTRALIA: in Australia e’ estate quindi il Natale e’…caldo. Il menu prevede tacchino con prosciutto e maiale, dessert flambe’ serviti con piccoli doni. E’ tradizione consumare il pranzo di Natale in spiaggia o con un pic-nic. (Mamma mia, voglio andare in Australia, se ci penso, passare le feste in costume in spiaggia, 🙂 NORVEGIA: il pranzo di Natale consiste in un porridge di panna, pernice bianca o gallo cedrone, costolette di montone affumicato e arrosto di maiale. ARGENTINA: il 24 dicembre e’ il giorno della festa e sopratutto l’occasione per mangiare l’asado (carne alla brace) brindando successivamente con spumante e panettone. FINLANDIA: e’ la casa di Babbo Natale, originario della Lapponia. Ecco perche’ il Natale e’ festeggiato in modo particolare con grande attenzione ai dolci. Si mangiano biscotti di pan di zenzero e crostate di prugne. AUSTRIA: le vere specialita’ sono i biscotti e un pane speziato, il “Fruchtebrot” per il quale gli austriaci vanno matti. POLONIA: alla vigilia di Natale si mangiano solo cibi magri come pesce o verdura e non si usano grassi come burro o olio, neanche per fare i dolci. Sono tipici tra la neve i barbecue con salsicce (io rimango in Australia in spiaggia, 🙂 DANIMARCA: i Danesi adorano bevande come il “Gluhwein”, un vino speziato con mandorle e uvetta, il glogg, alcolico e da bere caldo, preparato con vino rosso, acquavite, cannella, uva sultanina, chiodi di garofano e mandorle a pezzetti, e anche la speciale birra di Natale della Tuborg, scura, detta Julbryg. Il pranzo tradizionale comprende: oca arrosto (o prosciutto in gelatina e arrosto di maiale) con cavoli rossi, patate scure (piccole patate fatte caramellare nello zucchero di canna), prugne e cetrioli. Il dessert e’ il “ris à l’amande”, riso alle mandorle tritate con latte, panna e innaffiato da un po’ di sherry. RUSSIA: le specialita’ sono i filetti di carpa con crauti e pancetta croccante, e aringa. carpa al fornoVolete provare a fare i filetti di carpa, la zia di mio marito, li faceva in carpione alla piemontese ma provate a farli con questa ricetta, sono squisiti!!! Ingredienti: 800 gr di filetti di carpa, 100 g di cubetti di pancetta, 4 cucchiai di farina, 800 g di crauti, 1 cipolla bianca e 100 ml di vino bianco secco, a piacere pomodorini e carote. Ora fate cosi’: salate i filetti e passateli nella farina. Dorateli in padella su entrambi i lati con i pomodorini e le carote, metteteli da parte in un piatto. Soffriggete i cubetti di pancetta, aggiungete i crauti, la cipolla tagliata a rondelle, poi bagnate il tutto con il vino. Salare, pepare e cuocere con il coperchio a fuoco medio per 20 minuti. Ungete una pirofila o meglio ancora mettete i filetti con le verdure sopra la carta stagnola unta, aggiungete i crauti e cuoceteli al forno per 20 minuti a 200 gradi. Sono buonissime!!!!

Lenticchie stufate.

Pubblicato 12 dicembre 2013 da Laura

Sono davvero tanti i simboli che ci legano alle feste natalizie regalandoci un po’ di speranza di un futuro sempre ricco di soddisfazioni. Durante le festivita’ natalizie le nostre case si animamo di simboli e colori, piante e addobbi per festeggiare il Natale. L’albero di Natale e il presepe sono sicuramente i simboli principali di queste feste, sia per commemorare il momento della nascita di Gesu’ Cristo sia per salutare questo periodo dell’anno con calore e affetto da trasmettere e offrire a chi amiamo. Affetto che poi, nel tempo, si e’ soliti a manifestare sia attraverso lo scambio di regali e auguri sia condividendo i momenti di allegria attorno a una tavola imbandita. L’allestimento del presepe e’ per molti non solo una tradizione da onorare, ma anche e sopratutto un arte: nella rappresentazione della nascita di Gesu’ attraverso statuine e allestimenti scenografici di momenti di vita quotidiana, un modo per riportare nelle nostre case la magia di quell’evento. Io conservo gelosamente il presepe di mia mamma che e’ stupendo, pensate che ha piu’ di mezzo secolo,Snapshot_20131208 come me! 🙂 L’albero di Natale ha invece una connotazione laica che si fa risalire ai riti pagani del falo’, dei ceppi bruciati per lasciarsi alle spalle il passato e guardare al futuro. E adesso un po’ di curiosita’, prese qua e’ la’, ho fatto rima, 🙂  Parlando di albero di Natale c’e’ una LEGGENDA DELLE PALLE COLORATE: a Betlemme c’era un artista di strada molto povero che non aveva nemmeno un dono per Gesu’ Bambino cosi’ ando’ a visitarlo e fece cio’ che sapeva fare meglio, il giocoliere, e lo fece ridere. Ecco perche’ ogni anno sull’albero di Natale appendiamo le palle colorate, per ricordarci delle risate di Gesu’ Bambino. IL VISCHIO: guai a rinunciare al vischio nel periodo natalizio. Questa pianta e’ considerata la pianta propiziatoria per eccellenza: duecento anni prima della nascita di Cristo, i Druidi  usavano il vischio per celebrare l’arrivo dell’inverno. Lo usavano per abbellire le loro case perche’ pensavano che avesse dei poteri benefici. Gli Scandinavi pensavano che questa pianta portasse amore: da qui l’usanza di baciarsi sotto il vischio. Oggi la gente lo attacca alle porte come portafortuna. Gli Inglesi, non hanno perduto la tradizione di baciare, il giorno di Natale, baciano parenti e amici sotto il vischio. IL GINEPRO: tra le piante entrate nella tradizione del Natale c’e’ anche il profumato ginepro. La leggenda narra che Maria per nascondersi dai soldati di Erode, si nascose tra una pianta di ginepro. Nella tradizione cristiana il ginepro veniva considerato capace di purificare dai peccati. Questo perche’ era credenza popolare che tenesse lontano i rettili e ne potesse curare il morso. Non mancano le tradizioni legate ad alcuni cibi come arance, mandarini, uva e melagrana, sono frutti tipici dell’inverno ma sopratutto ben auguranti il Natale e il nuovo anno. Nel recente passato, arance a mandarini erano regali particolarmente graditi e non mancavano sulle tavole, erano portatori di abbondanza e solarita’. L’uva non deve mancare dalla tavola del Cenone di fine anno e del pranzo del primo giorno dell’anno: secondo la tradizione popolare porta soldi e ricchezza. E le lenticchie…beh, la lenticchia e’ protagonista, insieme allo zampone, dei cenoni di Fine Anno. Il nome botanico deriva dalla forma a lente del seme. Sono stati tra i primi legumi consumati dall’uomo, ritrovati in Turchia, nel 5500 a.C. e in tombe egizie risalenti al 2500 a.C. Ma sapete perche’ si considera propiziatorio un piatto di lenticchie durante la cena dell’ultimo dell’anno? Si deve questa tradizione all’antica usanza di regalare durante gli ultimi giorni dell’anno, una scarsella, borsa a forma di sacchetto nella quale si conservvano le monete, colma di lenticchie. L’augurio era che ciascuna di esse si trasformasse in monete, portando al destinatario del dono ricchezza e fortuna. Io le mangio anche durante l’anno, ma nulla, non si trasformano in denaro!! 🙂 E parlando di lenticchiecotechino-con-lenticchie vi scrivo la ricetta delle lenticchie stufate che mia mamma preparava per le feste: ingredienti: 350 gr di lenticchie (capita anche a voi di ritrovarvi tante confezioni di lenticchie durante le feste?)/ 1 cipolla tritata / 2 coste di sedano tritate/ 1 carota tritata/ 2 foglie di alloro/ 400 ml di passata di pomodoro /olio extravergine /sale e pepe  Ora fate cosi’ :mettete le lenticchie in acqua tiepida e lasciatele a bagno per tutta la notte. In un tegame fate rosolare nell’olio, la cipolla, il sedano e la carota. Quando sono rosolati aggiungete le lenticchie e le foglie di alloro, la passata di pomodoro e fate insaporire per alcuni minuti. Salate e pepate. Incoperchiate e fate cuocere per circa 1 oretta, devono essere tenere. Si possono mangiare come contorno o se volete preparare un primo insolito ma buonissimo con le lenticchie, andate qua sono i ravioli alle lenticchie, li ho preparati un anno nelle feste e sono piaciutissimi!!!

Il Pandoro: croissant o nadalin?

Pubblicato 9 dicembre 2013 da Laura

Ogni anno a Natale faccio un dolce diverso, ho fatto il tronchetto di Natale, il tiramisu’, l’albero decorato e altri dolci semplici; il panettone o il pandoro non ho mai provato a farli, c’e’ un perche’, sono molto lunghi nella preparazione, anzi, tempi lunghi di lievitazione, lo stampo da trovare, ma quello e’ il meno e poi con le bonta’ che ci sono in giro perche’ lavorare cosi’ tanto, ci sono quelli artigianali che sono una meraviglia. Pero’ ho dovuto ricredermi perche’ quello che ho fatto in casa ha un sapore diverso, sara’ perche’ l’ho fatto io, 🙂 ma e’ venuto troppo buono. Certamente non e’ il Pandoro! Adesso vi racconto un po’ di storia: prima vi dico che ho scelto di fare il nadalin perche’ mi sembrava piu’ semplice, piu’ veloce, e poi perche’ avevo lo stampo a stella! 🙂  Il Pandoro come si presenta oggi sulla nostra tavola e’ il risultato di un mix di ricette diverse, perfezionato e reso unico alla fine dell’Ottocento a Verona. In quel periodo i pasticceri viennesi dettavano legge in materia di arte culinaria, infatti nei laboratori di Verona c’erano professionisti austriaci e intanto i pasticceri veneti andavano ad imparare quest’arte a Vienna. Pandoro, ovvero pane d’Oro. Si chiama cosi’ non solo per il colore del suo impasto. Si racconta che nel Cinquecento le famiglie nobili della Repubblica Veneta offrissero ai loro ospiti in occasione di importanti cerimonie dolci simili al Pandoro, dalla forma conica e ricoperti di foglie d’oro zecchino. Diversamente il suo parente piu’ stretto potrebbe essere il nadalin, dolce della tradizione popolare che veniva consumato dalle famiglie veronesi a Natale. Era a forma di stella, come il Pandoro, piu’ basso, veniva decorato in superficie con dadi di dolce secco, pinoli e liquore all’anice. Plinio nel primo secolo dopo Cristo scriveva di un pane preparato con farina, uova, burro e olio. Virgilio e Tito Livio dopo di lui hanno chiamato questo stesso impasto libium. Ma il Pandoro sembra essere anche parente vicinissimo del dolce di Corte di re, regine, principi, principesse e cortigiane, la brioche e del Pane di Vienna. La brioche e i croissant hanno qualcosa in comune con il Pandoro: la ricetta originale della brioche prevede due, tre fasi di impasto con altrettante pause di lievitazione; mentre la preparazione del Pane di Vienna, da cui poi e’ derivato il croissant, prevedeva l’aggiunta di una dose di burro all’impasto. Come la pasta sfoglia, diversi strati di pasta venivano alternati a strati di burro in modo che durante la cottura il dolce lieviti e aumenti di volume. Il Pandoro e’ un misto di ricette diverse, di tradizione popolare, di alta arte culinaria viennese e francese, che lo hanno reso unico in tutto il mondo. Queste curiosita’ le ho trovate leggendo un libro di cucina, Il Natale in tavola. La ricetta invece che vi scrivo l’ho trovata su cookaround, il dolce e’ buonissimo, il nadalin de Verona che non e’ altro che il papa’ del Pandoro di Verona. E’ un dolce che in questo periodo si trova nei panifici e nelle pasticcerie veronesi. Premetto che l’originale, come ho scritto sopra, prevede un ingrediente che io non amo particolarmente, l’anice e che la sua preparazione e’ davvero molto complessa perche’ richiede tre giorni di lavorazione e lievitazione e non meno di quattro reimpasti, ma questa versione casalinga e’ davvero soddisfacente perche’ questo dolce risulta morbidissimo, profumato e meno burroso del Pandoro. Io ho dimezzato le dosi perche’ volevo solo fare una prova, riuscitissima!!! Ingredienti e come fare:
BIGA
50 gr di farina manitoba
20 gr di lievito di birra
40 gr di acqua
Amalgamare e lasciar riposare 1/2 ora131208_143908
IMPASTO
350 gr di farina
50 gr di burro
50 gr di zucchero
1 uovo
1 tuorlo
10 gr di miele (1 cucchiaino)
sale e aromi (ho messo due pizzichi di sale e la vanillina)
latte qb e noci pinoli e granella di zucchero per la copertura, zucchero a velo.

Fare una fontana con la farina, io preferisco impastare in una ciotola,131208_153337 mettere al centro tutti gli ingredienti e aggiungere la biga.131208_153358 Lavorare e lasciar riposare131208_154345 tutta la notte a temperatura ambiente, coperto.
Dopo la lunga lievitazione lavorare, sgonfiare e formare una palla e metterla nello stampo a stella, far lievitare nuovamente, finche’ arriva al bordo dello stampo, piu’ o meno mezz’oretta. Nel frattempo preparate la copertura, io ho messo noci e pinoli tritati e un pochino di zucchero, va bene quello in granella. Spennellate la stella con l’albume e cospargere con la granella preparata prima.131209_131601 Preriscaldate il forno a 200 gradi e mettete un pentolino d’acqua. Quando il forno e’ caldo, togliete il pentolino e mettere il nadalin a cuocere per 30 minuti circa. Una volta sfornato mettete lo zucchero a velo. Ringrazio Emanuela di Verona di cookaround per questa ricetta,131209_135352 e’ buonissimo!!!Ecco a voi il papa’ del Pandoro!131209_135950

Biscotti Natalizi ricoperti di cioccolato fondente.

Pubblicato 6 dicembre 2013 da Laura

E’ tempo di preparare i biscotti, 131202_155922io li adoro, non solo mangiarli, anche farli, quest’anno ho preparato la pasta frolla di Montersino, provateli, si sciolgono in bocca, avevo sentito che erano buoni, adesso ne sono sicura!!!Io li ho poi ricoperti di ottimo cioccolato fuso, sono spariti, pensare che li volevo tenere da regalare,131202_160722 😦  , li rifaro’, basta chiuderli in una scatola di latta oppure incominciare gia’ ad impacchettarli,  se li lasciate naturali potete prima di infornarli fare il buco per appenderli con uno stecchino, io e’ inutile, se li appendo non arrivano a Natale! 🙂 Ecco gli ingredienti e come fare:

250 gr di farina, 1oo gr di zucchero a velo;
150 gr di burro;2 rossi d’uovo(le mie erano grandi)
1 limone non trattato;bacca di vaniglia;pizzico di sale; cioccolato fondente per la copertura e granella, zuccherini per decorare.

Fate la fontana con la farina setacciata,  al centro mettete i tuorli, lo zucchero, i semi della vaniglia, la buccia di limone grattata, il sale e impastate senza prendere la farina ai lati, incominciate a lavorare le uova con il burro che dev’essere molto morbido e amalgamatelo bene, fino a formare un impasto liscio. Poi iniziate a prendere la farina ai lati e impastate bene fino a formare una palla.  Appiattitela con il mattarello e mettetela tra due fogli di carta da forno, mettetela su una teglia e poi in frigo per 2 ore a riposare. Poi riprendete l’impasto e con un po’ di farina sul piano di lavoro lavoratelo per renderlo malleabile e impastate per qualche minuto finche’ non diventa elastico. Stendetelo e formate i biscotti nelle forme che preferite. 131202_152932 Infornate a 180° per circa 20 minuti. 131202_152915Per rivestirli di cioccolato, basta sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria,131202_155742 lasciarlo un po’ raffreddare e immergete il biscotto dentro,131202_155803 lasciate indurire nella carta forno, si possono anche decorare con zuccherini, codette, granella, sono 131202_160502talmente buoni che non si resiste!!

 

 

Macarons al cioccolato.

Pubblicato 1 dicembre 2013 da Laura

Ierimattina nevicava, 131130_125347scendeva giu’ proprio bene, ho messo il cappottino a Willy e l’ho fatto uscire, abbiamo un bel cortile recintato, e lui felicissimo si e’ messo a correre, gli piace troppo la neve, quando e’ tornato su in casa naturalmente ho dovuto asciugarlo tutto, poi si e’ messo sulla sedia a guardare dalla finestra. Io quasi tutte le mattine, 131130_125406se non devo uscire presto, faccio ginnastica, con la wee, ho i miei esercizi di routine con il personal trainer, 🙂 a volte scelgo la corsa con il tempo prestabilito o altri esercizi come il giro in bici per l’isola, praticamente stai sulla balance board, che e’ una bilancia, con il telecomando che funge da manubrio. Stabilisci il tempo che vuoi e via, vi garantisco che si suda. Willy e’ un mio fan, finche’ faccio gli esercizi mi guarda tranquillo ma se corro e’ finita, 🙂 vuole salire sulla balance con me (del resto nella bella stagione corriamo insieme!). Cerco di fargli capire che non puo’ salire ma niente da fare e allora per finire l’esercizio lo prendo in braccio, doppia fatica per me, ho dei bicipiti, 🙂  e lui, beato e felice se ne sta fermo in braccio fino alla fine dell’esercizio. 🙂 Mia figlia questa settimana ci ha preparato i  macarons, sono dei deliziosi e raffinati pasticcini francesi, praticamente sono delle meringhe schiacciate, il composto infatti e’ di albume, poi c’e’ la farina di mandorle e lo zucchero. Li avevo fatti anch’io una volta, molto buoni ma questi che ha fatto Chiara al cioccolato 131112_163713sono venuti buonissimi!!! Ecco la ricetta presa dal libro, Macarons, le dosi le ha dimezzate perche’ non voleva farne troppi, siamo tutti a dieta, 🙂

Ingredienti:

125 g di farina di mandorle
200 g di zucchero a velo
3 albumi (meglio se vecchi di qualche giorno e a temperatura ambiente)
40 g di zucchero semolato
4 cucchiaini di cacao amaro
200 g di cioccolato fondente per farcirli e
150 ml di panna

Ora fate cosi’:

Setacciate insieme in una terrina la farina di mandorle, lo zucchero a velo e il cacao amaro. A parte montate a neve ben ferma gli albumi, aggiungete lo zucchero semolato, continuate a sbattere con le fruste. Aggiungete in quattro volte il composto secco agli albumi montati mescolando dal basso verso l’alto facendo attenzione a non smontare l’impasto. Mettete della carta da forno su una teglia, riempite una tasca da pasticcere con il composto e fate tanti mucchietti circolari, piccoli, ben distanziati. Vendono anche il tappettino di silicone per fare i macarons, lo prendero’, e’ molto comodo. Ora lasciate riposare mezz’oretta i macarons, e’ importante questo passaggio per far si che in cottura si formi la crosticina liscia. Passato il tempo di riposo fare cuocere per circa 10/12 minuti a forno ventilato, a 150 gradi, dipende dal forno. Non lasciate raffreddare i macarons nella teglia calda, togliete dalla teglia con delicatezza il foglio di carta forno, senza toccare i macarons perche’ si rompono. Intanto che si raffreddano preparate il ripieno, spezzettate il cioccolato fondente, fate scaldare la panna, senza far bollire, poi aggiungete il cioccolato, mescolate ancora finche’ non e’ tutto sciolto, poi fate raffreddare, se vedete che la crema e’ troppo liquida mettetela un attimo in frigo, poi farcite i macarons e …pappateli,131112_163526 sono deliziosi!!!!

 

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