Carnevale

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🎉🎊A Carnevale ogni scherzo vale🎉🎊Le frittelle🎉🎊

Pubblicato 11 febbraio 2021 da Laura

🍭🍬🎉 I dolci di Carnevale nel mondo 🍭🍬🎉

Pubblicato 23 febbraio 2020 da Laura

Mie foto

Buongiorno amici miei, eccomi qua, non vi ho dimenticati, oggi parliamo di Carnevale, vi scrivero’ ricette di dolcetti in tema che ho trovato nel web e che ho provato in questo mese, sono dolci che si preparano nel mondo, Francia, Spagna, Svezia ecc. oltre naturalmente alle nostre che postero’ insieme, un mix di ricette e foto mie e prese nel web, quelle che vedete nella foto sopra sono le Bugie che ho preparato l’altro giorno, buonissime ma vi consiglio di provare queste specialita’ che troverete qua sotto e che assomigliano molto alle nostre, in cucina non si finisce mai d’imparare, 🙂 Carnevale si festeggia in tutto il mondo e in tutto il mondo le abitudini sono simili a quelle italiane: unica regola, non farsi mancare assolutamente tanti dolci e dolcetti!

Francia: i bugnes

Foto presa dal web

I bugnes sono i dolcetti tipici di Carnevale in Francia. Il loro gusto e la loro forma, richiamano molto i nostri dolci di Carnevale. Sono delle piccole frittelle preparate con lievito di birra e lasciate lievitare per lungo tempo. Sono ovviamente fritti, hanno la forma di un rombo e sono cosparsi di zucchero a velo. Oltre che profumate sono davvero belle e golose: si presentano infatti come una sorta di anello che una volta fritto si gonfia e diventa bello dorato e arricchito dallo zucchero. Queste frittelle sono caratterizzate da un impasto che le differenzia dalle frittelle tradizionali, poiché realizzato con il lievito di birra: questo fa sì che subiscano una lunghissima lievitazione, anche di 12 ore che ne caratterizza fortemente il risultato finale; proprio il lievito di birra e la lunga lievitazione fanno sì che al momento della frittura si gonfino assumendo il caratteristico aspetto che le rende famose e gustose. Di Bugnes ne esistono due tipi: quelle tipiche della città di Lione dorate, piatte e croccanti,  ottenute tirando l’impasto molto sottile; l’altro tipo è quello di Saint – Etienne, decisamente più soffici, dal colore rossastro e con la pasta piuttosto spessa. Se volete provarle la ricetta e’ qua

Mie foto

Le nostre bugie sono piu’ veloci da preparare e non hanno la lievitazione qua la mia ricetta , sono da provare entrambe, buonissime.

Spagna: 

Foto presa dal web

I churros sono i tipici dolcetti spagnoli, street food che si trovano tutto l’anno, ma che a Carnevale piacciono a grandi e piccini.  I churros vengono preparati con un composto che è simile alla pasta choux: acqua, zucchero, burro e un pizzico di sale. Una volta creato l’impasto, vengono solitamente fritti e cosparsi di zucchero e cannella. C’e anche una versione al forno che rende l’impasto meno croccante ma ugualmente goloso!
In Spagna i churros si acquistano presso le bancarelle agli angoli delle strade, ma è in uso prepararli anche in casa, soprattutto per la colazione domenicale o durante i giorni di festa, intinti in una tazza di cioccolata calda. In Argentina si usa anche gustare i churros ripieni con  il dulce de leche una volta cotti. Per essere gustati al meglio i churros vanno preparati e mangiati al momento ancora tiepidi! Lasciatevi conquistare dalla loro dolcezza. E noi, cosa prepariamo,

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vi propongo  questi colorati bastoncini, buonissimi, la ricetta semplicissima, la trovate qua

Svezia: i semla

foto presa dal web

La forma di questi dolce è quella di un panino, ma la protagonista indiscussa è la pasta di mandorle per arrivare poi alla panna montata al loro interno. Il gusto dei semla però è dolce, anzi, dolcissimo, io li adoro. Questi panini (il nome è collegato al latino semilia, semola, pane), diffusi in tutti i paesi nordici, venivano tradizionalmente preparati per il martedì grasso; oggi sono diventati il dolce da consumare a colazione o merenda a partire dai primi giorni dell’anno. Un po’ come da noi chiacchiere e tortelli iniziano a comparire nelle pasticcerie dopo la Befana. Si tratta appunto di panini lievemente dolci, ripieni di pasta di mandorle e abbondante panna montata, da gustare con un caffè nero bollente o, come fanno molti svedesi, affogati in una ciotola di latte caldo. La ricetta originale l’ho trovata qua

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I miei panini sono deliziosi, se non amate la panna, provate con la marmellata, 🙂

Belgio: gli smoutebollen

foto presa dal web

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Avete presente i nostri classici bignè? Ecco, gli smoutebollen non sono altro che classici bigne’, sono dolcetti fritti  che vengono dal Belgio. Il loro nome deriva dall’unione dei termini smout-strutto e bollen-palle e racconta già molto di questa delizia proposta come street food in cartoccio, presente sulle tavole di Capodanno e – ovviamente – proposta in occasione del Carnevale. Si tratta dunque di frittelle che nell’impasto lievitato comprendono (a differenza delle “nostre”) anche uova e birra e dovrebbero essere cotte adagiando cucchiaiate di pastella nello strutto bollente.. L’impasto diverso ma troppo buone, sia queste del Belgio che le nostre frittelle con l’uvetta la ricetta e’ qua buonissime!!!

 Svizzera: i fasnacht

foto presa dal web

Strutto, grasso, burro e zucchero: una ricetta dolce direttamente dalla Svizzera che ha una peculiarità, quella di essere preparata con ingredienti poveri e allo stesso tempo però, capace di essere ricca di gusto. Simile ai classici krapfen, i fasnacht però sono vuoti e senza marmellata all’interno. 

Germania: i Quarkbällchen

Un tipico dolce tedesco, perfetto per tante occasioni, ma a Carnevale i Quarkbällchen non possono assolutamente mancaresono frittelle tipiche della Germania ripiene di formaggio quark.  Da non dimenticare il Berliner, krapfen ripieno di marmellata, la preparazione è semplice ed e’ simile ai nostri Krafen,

https://laurarosa3892.wordpress.com/2012/02/18/le-bombe-fritte-i-bomboloni-alla-crema-che-sono-veri-peccati-di-gola/

Gran Bretagna: i pancakes

Un grande classico della cucina anglosassone che, durante il Carnevale, torna ad essere una vera e propria ricetta tradizionale. A Londra, il martedì grasso è anche detto il Pancake Day e per le vie della città si festeggia gustandolo in tutta la sua dolcezza. Nella tradizione inglese il Pancake Day, detto anche Shrove Tuesday( il martedì della confessione)corrisponde al nostro martedì grasso, cioè l’ultimo giorno di carnevale, che in Inghilterra celebrano cucinando pancakes di ogni tipo, seguendo un’antica tradizione che nasce da una storia molto buffa:  si racconta che in un lontano giorno di fine carnevale del 1445, nella città di Olney ( nel Buckinghamshire) una signora stava preparando dei pancake all’interno della propria casa quando sentì il suono delle campane che segnavano l’inizio della messa; allora uscì verso la chiesa in tutta fretta, portando i pancake nella padella per non farli bruciare. Nacque così la tradizione delle Pancake race! Delle vere e proprie gare di corsa da effettuarsi con una padella in mano e una frittella da girare almeno tre volte nel tragitto. Troppo divertente, la ricetta  la trovate qua

Buon Carnevale, Vi mando un bacione grande, ci sentiamo presto, Vi lascio l’immagine beata di Willy che dorme augurandovi altrettanta serenita’, ❤

 

 

🌸🍬🍭🎊🎉Le meraviglie🍬🍭🎊🎉🌸

Pubblicato 2 marzo 2019 da Laura

Sto aspettando la primavera, lo so, c’e’ l’allergia, la sonnolenza di Aprile, il detto, aprile dolce dormire, sara’ vero ma volete mettere, sole, non troppo caldo, le passeggiate, i vestiti piu’ leggeri….  io aspetto, nel mentre, vi regalo le Meraviglie di Igino Massari:

La ricetta l’ho presa dal suo blog bellissimo:https://www.iginiomassari.it/

Ingredienti: 500 g di farina 00, 150 g di uova, 20 g di tuorli, un pizzico di sale, 40 g di zucchero, 25 g di panna, 50 g di rum o liquore che preferite tiepido, scorza grattugiata di un limone (le dosi che ho utilizzato per queste meraviglie le ho dimezzate ma vi garantisco che ne vengono tante). Ecco come fare: mettere tutti gli ingredienti nella planetaria o lavorate a mano fino a quando si sarà formata una pasta liscia e omogenea. Fatela su con la pellicola e mettetela in frigo per un’ora. Formare dei dischi di pasta dello spessore di mm 1 massimo, del peso di g 30 e con un diametro di cm 30. Immergerli nell’olio bollente a 176 °C, cuocerli con l’apposito ferro oppure formare il dolce con due bastoncini di legno modellando in cottura. Posizionare i bastoncini al centro del disco con un ipotetico cerchio di cm 6-7 e stringere la pasta in continuazione formando delle pieghe, che daranno forza al disco e la possibilità di maneggiare la meraviglia, una volta che sarà cotta. Togliere in verticale ogni meraviglia e farla scolare sopra una griglia. Spolverare di zucchero a velo vanigliato. Credetemi, sono una meraviglia, 🙂

Altri dolcetti di carnevale che ho preparato:frittelle di carnevale, qua la ricetta bugie classiche, ecco qua la ricettaciambelline al forno, qua la ricettina, queste frittelle che vedete nella foto in basso sono una delizia

qua la ricetta, potete farle sia ripiene che vuote, queste qua sopra sono le mascherine di carnevale,  la ricetta, semplicissima la trovate qua

torta cioccolato ricotta, colorata e buonissima ecco la ricetta:

https://laurarosa3892.wordpress.com/2013/02/27/4281/

bomboloni alla crema, da morire, ricetta, quacastagnole, fatte ieri, buonissimissime, la ricetta e’ qua! Ora mi fermo, e’ meglio,  😀 scegliete voi la ricetta che preferite, ❤

Ecco qualche foto del mio cagnolino, relax sul divanoWilly nella poltroncina, un peluche stropicciatoe qua e’ un tutt’uno con il divano,

Willy con il suo fratellino Tommy, ❤ ❤ ❤

Eccovi il sito (https://pianetabambini.it/) di un bellissimo blog che ha postato la storia e le immagini di tutte le maschere, le ho copiaincollate per Voi ma andate a leggere che meraviglia (in tema del post di oggi) di blog, e’ dedicato ai bambini e agli insegnanti ma anche a persone curiose come me, 🙂

Arlecchino

Maschera di Arlecchino da ritagliare

C’era una volta un bambino bergamasco chiamato Arlecchino, viveva in povertà con la sua mamma in una piccola casetta. Per Carnevale la sua scuola organizzò una festa in occasione della quale tutti i bambini dovevano vestirsi in maschera. Le mamme cucirono splendidi vestiti per i propri bambini ma non quella di Arlecchino: non aveva i soldi necessari per comprare la stoffa. Il giorno della festa era ormai prossimo e vedendo Arlecchino così triste, le mamme degli altri scolari decisero di regalare un pezzo della stoffa dei loro vestiti al bambino. L’abito di Arlecchino divenne così il più colorato ed originale mai realizzato grazie alla generosità altrui.

Questa che vi abbiamo appena narrato è la favola legata proprio alla maschera di Arlecchino che, in realtà, affonda le sue radici nell’antica ritualità agricola e prende forma vera e propria con la Commedia dell’Arte discendendo direttamente da Zanni. Tra le maschere più famose ed amate, Arlecchino è un servo decisamente pigro ma, al tempo stesso, agile, vivace e dalla battuta pronta, in alcuni casi persino sboccato; con il suo fare burlone e scapestrato si ingegna nell’architettare truffe e imbrogli destando sempre una certa simpatia visti i continui fallimenti incontrati.

Brighella

Maschera di Brighella da ritagliare

Proprio come Arlecchino, anche Brighella è nato a Bergamo ed è qui che diviene un servo astuto, opportunista e senza scrupoli. Come suggerisce il suo stesso nome è un attaccabrighe, bugiardo come pochi e sempre intento ad escogitare inganni e frodi per raggirare il prossimo. Brighella è inoltre un abile musicista, cantante e ballerino, si destreggia perfettamente in diversi ruoli, cambiando spesso anche mestiere, ed è perennemente al centro di intrighi e complotti.

La maschera di Brighella deriva anch’essa dal celebre volto dello Zanni e, tra i personaggi principi della Commedia dell’Arte, si evolve ulteriormente fino al settecento quando il teatro lo trasforma in un fedele domestico attento ai desideri del padrone.

Balanzone

Maschera di Balanzone da ritagliare

Forse meglio conosciuto come il Dottor Balanzone, questa maschera è originaria di Bologna ed incarna pedanteria e superbia. Balanzone, a seconda dei casi, può essere un medico oppure un giurista, indossa la toga e si esprime non soltanto in dialetto bolognese ma ama citazioni in lingua antica, latina in particolare, che tuttavia spesso si rivelano scorrette o più semplicemente “maccheroniche”.

Questo simpaticissimo personaggio si esprime in maniera prolissa convinto di essere un grande letterato conoscitore di molteplici scienze umane, dispensa consigli, offre insegnamenti ma, in realtà, il più delle volte ama utilizzare parole dotte infilandole l’una dietro l’altra senza un nesso logico. Brontolone per eccellenza, Balanzone non perde occasione per dare il via ai suoi leggendari sproloqui spesso del tutto fuori contesto.

Bartoccio

Maschera di Carnevale Bartoccio

Maschera tipicamente umbra, nonché simbolo della città di Perugia, Bartoccio è conosciuto soprattutto per il suo mettere alla berlina cattivi amministratori e costumi attraverso le celebri bartocciate. Nata intorno al ‘600, questa maschera di Carnevale si ispira alla figura di un contadino benestante con corpetto rosso e soprabito verde, un po’ rozzo ma allo stesso tempo saggio.

Beppe Nappa

Maschera di Beppe Nappa da ritagliare

Servo sciocco e svogliato che non perde occasione per combinare guai, Peppe Nappa è una maschera siciliana amante del cibo e con una certa predilezione per la scrocconeria affermandosi come il fannullone per eccellenza. Viene spesso punito per le sue marachelle ed indossa una casacca con maniche lunghissime alquanto datata.

Si tratta di una delle maschere più antiche dalla tradizione della Commedia dell’Arte e si afferma proprio in concomitanza con la sua nascita, all’incirca nella seconda metà del XVI secolo. Il nome “nappa” deriva dal dialetto siciliano e vuol dire “toppa” riferendosi agli abiti laceri e rattoppati simbolo per eccellenza della povertà. Beppe Nappa è la maschera simbolo del Carnevale di Sciacca che annualmente gli dedica un carro in occasione della tradizionale sfilata.

Burlamacco

Maschera di Burlamacco da ritagliare

C’era una volta un disegnatore che desiderava creare una maschera di Carnevale da regalare alla sua città, Viareggio. Nonostante gli sforzi il desiderio non prendeva forma ma, una notte, in sogno, ecco comparire tutte le maschere più conosciute ed amate, da Pulcinella ad Arlecchino fino a Rugantino, Pierrot, Balanzone e Capitan Spaventa, intente a divertirsi e danzare insieme prima di volgere lo sguardo sui suoi inutili sforzi. Insieme le maschere decisero di aiutare il disegnatore donando ognuna un elemento del proprio costume. Dalla loro generosità nacque quindi Burlamacco, amato e omaggiato dall’intera Viareggio. (Favola di Elisabetta Salvatori)

Burlamacco è la maschera ufficiale del celebre Carnevale di Viareggio ed è anche la più recente delle maschere italiane. Viene rappresentato come un pagliaccio con indosso elementi propri di altri personaggi provenienti dalla Commedia dell’Arte ossia un abito a scacchi bianchi e rossi, un copricapo rosso ed un mantello nero.

Capitan Spaventa

Maschera di Capitan Spaventa da ritagliare

Con ogni probabilità si tratta della maschera più vanagloriosa della tradizione teatrale ed il suo creatore, Francesco Andreini, fa in modo che così si presenti al pubblico: “Io sono il Capitano Spavento da Valle Inferna, soprannominato il Diabolico, Principe dell’ordine equestre, Termigisto cioè grandissimo bravatore, grandissimo feritore e grandissimo uccisore, domatore e dominator dell’universo, figlio del Terremoto e della Saetta, parente della Morte, e amico strettissimo del gran Diavolo dell’Inferno.”

Capitan Spaventa è originario della Liguria, è uno spadaccino vanitoso sempre pronto a donarsi all’amore. Indossa un vestito dai toni accessi con strisce gialle e arancio, il suo berretto è decorato con piume ed ovviamente non si separa mai dalla sua spada.

Cassandro

Maschera di Cassandro da ritagliare

Solitamente terzo incomodo nelle storie d’amore e bersagliato dalle prese in giro, di indole avara ed anche presuntuosa, Cassandro è stato vittima di così tante burle che, ormai invecchiato, a qualsiasi domanda ha preso l’abitudine di rispondere con un “non è vero“.

Il personaggio di Cassandro nasce a Siena nel lontano ‘500 e, scomparso per un po’ dai teatri, rinasce due secoli dopo tra l’Italia e la Francia configurandosi proprio come la maschera con il cappello a tricorno adagiato su di una parrucca gialla.

Colombina

Maschera di Colombina da ritagliare

Fidanzata e moglie di Arlecchino, Colombina è spesso al centro delle attenzioni di Pantalone. Servetta furba ed adulatrice, è particolarmente vicina alla sua padrona (Rosaura) prendendo di frequente parte a sotterfugi domestici ed amorosi, si diverte inoltre a beffeggiare chi la circonda.

La maschera di Colombina è originaria di Venezia ed incarna proprio la furbizia delle ancelle, la sua storia affonda le radici nelle opere di Plauto e si afferma poi nuovamente intorno al ‘500 grazie alla Compagnia degli Intronati.

Corallina

Maschera di Corallina da ritagliare

Per caratteristiche molto simile a Colombina, è in un certo senso una sua evoluzione. Anche Corallina è infatti una serva maliziosa ed adulatrice, dalla lingua sciolta, furba e complice della padrona.

Corallina nacque a Parigi dal personaggio portato a teatro dall’attrice italiana Anna Veronese che, nel 1744, si esibì accanto a suo padre in una commedia intitolata “Il doppio matrimonio di Arlecchino“.

È una ragazza graziosa dai capelli biondi, innamorata del giovane Florindo con il quale comunica anche grazie alla complicità di Colombina.

Fagiolino

Maschera di Fagiolino da ritagliare

Maschera bolognese per eccellenza, Fagiolino è un semplice popolano dal temperamento un po’ monello, di indole agguerrita che lo vede sempre pronto a prendere a bastonate chi se lo merita.È alla continua ricerca di denaro e fortuna che lo portano a vivere mille avventure.

Il personaggio di Fagiolino trae origine da un burattino e diviene in seguito famoso nella Commedia dell’Arte ricordando anche lui il celebre Zanni.

Farinella

Maschera di Carnevale Farinella

Maschera pugliese tipica del Carnevale di Putignano, Farinella viene oggi rappresentata con un abito multicolore ed un cappello che ricorda quello di un giullare. In passato i colori caratterizzanti erano invece il rosso e il blu, simboli della città, ed il suo cappello presentava tre punte, allegoria dei tre colli sui quali sorge Putignano. Il suo nome è ispirato alla farina ricavata da ceci e orzo tipica del luogo ed incarna il carattere delle genti del luogo.

Fracanapa

Maschera di Carnevale Fracanapa

Nata nei primi dell’800 come marionetta, la maschera di Fracanapa è originaria di Verona. Mostra sempre un aspetto curato, ama il vino e la buona tavola e, a seconda delle rappresentazioni, può essere ricco o povero, stolto oppure furbo. Ha una parlata molto particolare volta ad enfatizzare le sillabe.

Frappiglia

Maschera di Frappiglia del Carnevale Abruzzese

È la maschera tradizionale abruzzese, un contadino saggio proveniente da un ambiente semplice. Il suo nome è una descrizione dell’ospitalità della regione: “fra” vuol dire “frate” e “piglia” indicata “prendere”, tipica espressione utilizzata dal padrone di casa offrendo ristoro agli ospiti. Si racconta che riuscì ad ingannare anche il diavolo vendendogli l’anima per del cibo e riuscendo a stipulare un contratto che gliela restituisse. Ritornato dagli inferi, porta ancor in volto i segni della sua permanenza tra i dannati.

Gianduja

Maschera di Gianduja da ritagliare

Indossa un panciotto giallo bordato di rosso così come la sua giacca marrone, porta una parrucca con codino e il caratteristico cappello a tricorno, stiamo ovviamente parlando di Gianduja. Questa maschera nasce a Torino nel ‘700 e rappresenta il più classico dei popolani del luogo: bonario, amante del vino e della buona tavola, sempre allegro ed altrettanto distratto.

Il nome del personaggio deriva dall’espressione piemontese “Gioan d’la douja” (Giovanni del boccale) e con ogni probabilità va a sostituire il precedente Gerolamo. In origine era infatti proprio questo il nome della maschera ma, quando Napoleone prese il potere, si decise di cambiarlo per evitare eventuali allusioni a Gerolamo Bonaparte, parente dell’Imperatore.

Giangurgolo

Maschera di Carnevale di Giangurgolo

Ci spostiamo adesso in Calabria per scoprire la figura di Giangurgolo che incarna alla perfezione le caratteristiche di una persona dedita alle chiacchiere, all’ingordigia e sempre ridotta alla fame. Intorno al ‘600 il suo intento primario era quello di prendersi gioco dei dominatori spagnoli e aragonesi anche se viene spesso deriso per il suo aspetto fisico.

Gioppino

Maschera di Gioppino da ritagliare

Ha tre grossi gozzi dei quali va molto fiero, tanto da definirli “coralli” oppure “granate”, indossa un morbido cappello e non si separa mai dal suo bastone. Gioppino è un contadino rubicondo e buffo, utilizza un linguaggio rozzo e sempliciotto, ma in realtà è di indole piuttosto scaltra non disdegnando guadagni facili. Ama il buon vino ed il buon cibo e si dichiara apertamente innamoratissimo della moglie Margì, dalla quale ha avuto un figlio di nome Brontolì.

Gioppino è una maschera bergamasca che prende vita all’incirca nell’800 partendo da una tradizione burattinaia che lo eleva a protagonista di varie produzioni per il teatro.

Mamuthones

Maschera Mamuthones del Carnavale sardo

I Mamuthones sono le maschere tipiche del Carnevale di Mamoiada in Sardegna. Si tratta di maschere antichissime che da secoli sfilano danzando tra le strade cittadine sebbene il loro significato rimanga ancor oggi un mistero. Indossano sul viso una maschera nera realizzata in legno, sul corpo pelli di pecora nera mentre sulla schiena portano degli enormi campanacci.

Meneghino

Maschera di Meneghino da ritagliare

È la maschera milanese per eccellenza ed incarna diversi ruoli a seconda delle occasioni: ora servo ora padrone, mercante astuto o contadino sciocco. Meneghino ha l’abitudine di burlarsi di nobili ed aristocratici per i loro vizi e difetti, è dotato di buon senso, dignità ed anche di una certa dose di saggezza. Meneghino non indossa la maschera ma si mostra sempre a viso scoperto privo di qualsiasi trucco.

Le origini di questa maschera sono piuttosto incerte, potrebbero affondare direttamente nel “Menecmi” di Plauto oppure riferirsi semplicemente alla denominazione dei servi utilizzati in occasione della domenica, i “domenighini”. La sua consacrazione teatrale risale in ogni caso al ‘600 quando Carlo Maria Maggi creò il personaggio che oggi tutti conosciamo.

Meo Patacca

Maschera di Meo Patacca da ritagliare

Attaccabrighe, nonché incline alla rissa e allo scontro, Meo Patacca è il classico esempio del bullo di quartiere. Adora utilizzare la fionda come arma e non si separa mai dal suo coltello, parla in dialetto romanesco ed ha un carattere un po’ difficile e scontroso ma riscuote sempre grande simpatia.

Il suo nome deriva dalla “patacca” ossia la misera paga del soldato (corrispondente a cinque carlini) e rappresenta il quartiere di Trastevere, il più popolare di Roma.

Mezzettino

Maschera di Mezzettino da ritagliare

Servo astuto, imbroglione e spregiudicato, sempre pronto a servirsi degli altri a proprio vantaggio. È anche un abile musicista, grande amatore e disposto ad aiutare il proprio padrone nel risolvere intricate vicende amorose. Indossa un costume a strisce verticali bianche e rosse e non porta la maschera.

Mezzettino, che fa la sua comparsa sulle scene teatrali sul finire del seicento, potrebbe rappresentare in realtà l’ennesima variazione delle maschere di Arlecchino e Brighella e, infatti, anche in questo caso, si ispira al personaggio dello Zanni.

Mosciolino

Maschera di Carnevale Mosciolino

Mosciolino è la maschera della città di Ancona e la sua storia narra di un ragazzino orfano dedito alla pesca dei mitili, sempre in spiaggia con indosso vestiti sbiaditi dal sole, con pezzi di reti e gusci sempre in tasca nonché diverse alghe tra i capelli. Un giorno sentendo un gran frastuono Mosciolino si reca in città e scopre che si sta festeggiando il Carnevale e si sta cercando il vincitore del concorso che premia la più bella maschera. Il ragazzo rimane nascosto a lungo finché non scorge un carro dedicato a Nettuno, incuriosito esce alla scoperto e viene trascinato del palco per essere insignito del premio tanto ambito da tutti. Nonostante spieghi che il suo non è un travestimento viene ugualmente premiato dando vita così ad una nuova maschera, quella di Mosciolino.

Pantalone

Maschera di Pantalone da ritagliare

Ricco mercante veneziano, Pantalone è estremamente avaro e, nonostante sia un po’ in là con gli anni, ama la compagnia di giovani donne e infatti non perde occasione per lanciarsi alla conquista di cortigiane e servette. Viene anche definito Magnifico per i modi ricchi di fascino con i quali si rivolge alle donne ma in realtà sa essere anche burbero ed incline ai borbottii.

Pantalone è una delle maschere più longeve della Commedia dell’Arte e, nata intorno al ‘500, sopravvive attraverso i secoli riscuotendo sempre grande successo. Indossa una tuta rossa con una zimarra nera e non si separa mai dalla sua borsa carica di monete.

Pierrot

Maschera di Pierrot da ritagliare

Ricorda l’amore malinconico per la sua espressione triste ed è sicuramente la maschere più incline a vivere intense emozioni invece di darsi al divertimento ed alla buona tavola. Pierrot è un servo di grande intelligenza e pigrizia, spinto a cercare il giusto ed a risolvere i problemi in cui si caccia il proprio padrone.

Il personaggio di Pierrot nasce in Italia sul finire del cinquecento con il nome di Pedrolino e viene poi portato in Francia dalla Compagnia dei Gelosi come ennesima variazione dello Zanni. Oltralpe riscosse un successo enorme entrando a far parte a pieno titolo delle commedie francesi con il nome rivisitato di Pierrot.

Pulcinella

Maschera di Pulcinella da ritagliare

Servo di indole decisamente furba, Pulcinella si adatta a svariati ruoli e, tra i vicoli di Napoli, diviene fornaio, mercante, contadino ed ovviamente anche truffatore e ciarlatano.È sempre alla ricerca del giusto metodo per guadagnare qualche soldo, anche se ciò vuol dire ingannare il prossimo, in fondo è però anche un credulone ed incapace di mantenere il minimo segreto.

Con ogni probabilità Pulcinella è una delle maschere tradizionali italiane più antiche, la sua origine potrebbe affondare le radici in epoca romana per poi risorgere con il Teatro dell’Arte e diventare il simbolo della città di Napoli.

Rosaura

Maschera di Rosaura da ritagliare

Figlia di Pantalone, Rosaura ha sotto il suo servizio la già citata Colombina. Suo padre è un ricco mercante e infatti Rosaura vive in uno splendido palazzo che si affaccia sul Canal Grande di Venezia.

Rugantino

Maschera di Rugantino da ritagliare

In origine Rugantino rappresentava il bullo romano per eccellenza, di indole provocatoria ed insolente ma, nel corso del tempo, il personaggio si è modificato andando ad incarnare i sentimenti di quella Roma popolare incline alla giustizia ed alla solidarietà assumendo un carattere decisamente più pigro e bonario.

Il nome di questa maschera, sicuramente la più famosa di Roma, deriva proprio dal termine romanesco “ruganza”, ossia l’arroganza. Rugantino nasce quindi come caricatura della gendarmeria, indossando anche gli abiti di un gendarme, per poi divenire cittadino comune, un popolano redento.

Sandrone

Maschera di Sandrone da ritagliare

È un contadino ignorante ma decisamente furbo, grossolano ma al tempo stesso scaltro ed alla continua ricerca del giusto affare. Rappresenta il popolo umile, spesso maltrattato, ed desideroso di un riscatto sociale: ad esempio Sandrone cerca sempre di esprimersi in italiano con risultati decisamente comici.

La maschera nasce a Modena dalla tradizione burattinaia e soltanto dall’800 venne impersonato da attori di teatro. Indossa una giubba scura con gilè a pois e viene ritratto sempre in compagnia di un fiaschetto di vino.

Scaramuccia

Maschera di Scaramuccia da ritagliare

Un linguaggio colorito ed in alcuni casi decisamente volgare, donnaiolo, vanitoso e millantatore, queste sono alcune caratteristiche del celebre personaggio Scaramuccia che, nato in Italia, ottenne un grandissimo successo in Francia.

Il suo obiettivo primario rimane quello di conquistare giovani donne, spesso tramite l’inganno, e infatti viene ritratto insieme al suo inseparabile mandolino, ed in una mise elegante e fascinosa.

Stenterello

Maschera di Stenterello da ritagliare

Servo, marito tradito, chiacchierone, saggio e ingegnoso ma al tempo stesso pauroso ed impulsivo. Stenterello rappresenta il popolano fiorentino, pronto ad affrontare le avversità con un sorriso nonostante sia sempre messo a dura prova da ingiustizie di ogni genere.

Stenterello è la maschera tradizionale di Firenze, creata da Luigi Del Buono nel ‘700 che, dopo aver assistito al successo riscosso da Pulcinella tra i napoletani, volle dare ai fiorentini un personaggio nel quale identificarsi e che li rappresentasse.

Tartaglia

Maschera di Tartaglia da ritagliare

Questo personaggio ricorda per certi versi il Dottor Balanzone e Pantalone e, infatti, si mostra in alcuni casi pedante rivestendo anche il ruolo di avvocato. Tartaglia è decisamente goffo, soffre di una forte miopia, di balbuzie e si mostra inoltre povero di contenuti umani.

A seconda delle scene diviene servo, avvocato o mercante ma, indipendentemente dal ruolo, le sue caratteristiche comiche rimangono invariate.

Grazie al sito https://pianetabambini.it/

Un abbraccio amici cari, ci sentiamo presto, siete sempre tanti, Vi ringrazio di cuore della vostra presenza e della vostra pazienza, ❤

🍅🥕🥔🍆Polpettone ripieno al forno🍅🥕🥔🍆

Pubblicato 6 febbraio 2018 da Laura

Eccomi qua, siamo gia’ a febbraio, non trovate che il tempo passa troppo veloce, gennaio e’ volato ma c’e’ ancora il freddo di questo mese poi marzo frizzante e finalmente arriva la primavera con il sole tiepido, giornate piu’ lunghe, niente nebbia, le passeggiate con Willy, i fiori in giardino, 🙂 Oggi vi parlo di una ricetta che ho trovato per caso su youtube, la videoricetta e’ di 55wiston55 , e’ un semplice polpettone di carne,  e’ troppo buono, pensate che io l’ho proposto per Natale e poi l’ho rifatto altre volte, e’ davvero di una bonta’ unica, e’ morbido e gustoso, insomma vi scrivo la ricetta semplicissima. Ingredienti: 700 gr di tritato di manzo – 100 gr di grana grattugiato – 1 uovo – 1/2 bicchiere di vino bianco – sale pepe – pangrattato – prezzemolo tritato. Per la farcitura: 200 gr di prosciutto cotto – 200 gr di provola dolce – 300 gr di spinaci cotti in padella – 3 uova sode – 150 gr di guanciale o pancetta – rametti di romarino. Ora fate cosi’: mescolare il manzo in una ciotola con l’uovo, il grana, il mezzo bicchiere di vino bianco, il sale e il pepe e il prezzemolo, prima mescolate con un cucchiaio poi fatelo con le mani, aggiungete alla fine il pangrattato, due cucchiai o di piu’, l’impasto deve risultare morbido e non troppo umido. Trasferite l’impasto su un foglio di carta forno e appiattite con le mani formando un rettangolo, distribuite sopra il prosciutto cotto, la provola dolce e gli spinaci cotti in padella, posizionate al centro le tre uova e aiutandovi con la carta forno arrotolate il rettangolo di carne ripieno fino a formare il polpettone. Mettete il polpettone sulla teglia del forno o in una grande pirofila e farcitelo con il guanciale che lo rendera’ morbido e succoso, un filo d’olio extravergine,  aggiungete qua e la’  il rosmarino. Infornate il polpettone nel forno preriscaldato a 180° per 45 minuti. Lasciate intiepidire un po’ il polpettone prima di tagliarlo a fette, accompagnatelo con patate e piselli stufati, e’ una meraviglia, un grosso grazie ad Antonio e Mauro di 55winston55 🙂 Un’altra domenica e’ gia’ Carnevale, voglio lasciarvi qualche ricetta di dolcetti che si preparano in questo periodo, intanto queste sono le bugie che ho preparato ieri, sono buonissime, ho preso la ricetta di Igino Massari, non ho mai mangiato delle bugie cosi’ friabili, il segreto sta negli ingredienti, eccovi la ricetta (io ho dimezzato le dosi perche’ per un kg di farina avrei fritto per due giorni, 😀 ) Ingredienti:

250 gr farina bianca 0

2 uova

un pizzico di sale

40 gr zucchero

50 gr panna

mezzo bicchierino di rum e una scorza di limone grattuggiato.  Fate cosi’: lavorate a mano sulla spianatoia, si puo’ usare anche la planetaria, tutti gli ingredienti fino a formare una palla che lascerete riposare in frigo per un’oretta. Stendete la pasta e poi usate la nonna papera per rendere le striscie molto sottili, friggete ogni triangolo nell’olio bollente a 170°. Usate un padellino piccolo e cambiate l’olio almeno una volta. Una volta fritte fatele scolare man mano sulla griglia o carta scottex e spolverate a piacere di zucchere semolato o vanigliato, sono croccanti, con tante bolle, leggere e buonissime, se volete farle nella vecchia maniera eccovi la – ricetta  – questa la foto, sono comunque buone ma io vi consiglio di provare quelle con la panna! Intanto ecco altre ricette di dolcetti di carnevale: le castagnole, deliziose, qua trovate la mia ricetta,  queste sono le frittelle che si preparano in Piemonte, sono fatte con l’uvetta, troppo buone, qua trovate la ricetta, eccovi le frittelle alla crema,  le mie preferite, eccovi la ricetta qua (la ricetta e’ in fondo al post)  e questa la foto, io le preparero’ alla fine della settimana. Per San Valentino eccovi un dolcetto favoloso che ho preparato con l’aiuto di mia figlia, e’ buonissima questa torta e tanto bella da vedere, non e’ difficile da fare, ci vuole solo un po’ di tempo e pazienza, la ricetta la trovate sul calendario di Paneangeli, ecco il Pdf

Fai clic per accedere a 5a27fff1793ee_calendario%20pda%202018_def.pdf

della ricetta, se fate scorrere e’ la seconda ricetta. Ora qualche foto di Willy, eccolo che dorme sulla mia poltrona, qua invece si nasconde, cucu’ e infine nel lettone baciato dal sole, adoro questa foto, ❤ Mi scuso tanto se sono poco presente qua nel blog ma ho Chiaretta a casa e me la voglio godere al massimo, mando un abbraccio affettuoso a tutti voi che mi leggete e alla prossima ricetta, ❤

🎉Frittelle di carnevale e le Minne di S. Agata🎉

Pubblicato 7 febbraio 2016 da Laura
Chiara ed Alessandro seduto sul carro di carnevale.

Chiara ed Alessandro seduti sul carro di carnevale.

Il mese di febbraio e’ il mese delle frittelle e dell’allegria  🙂 La foto che vedete sopra e’ di tanto tempo fa, ci sono Chiara vestita da damina e suo cugino vestito da principe, lei e’ felicissima con l’abitino della mia comunione, Alessandro un po’ meno, non voleva vestirsi da principino, 😀 E’ una dolcissima blogger, lei , Ali in cucina, che mi ha fatto venire in mente il carnevale con Chiara piccina, la foto l’ avevo gia’ postata tempo fa, 🙂 Ed ora a noi con le frittelle di due tipi, le bugie e la Minne di Sant’Agata che dedico a Mariro’, questo il suo bellissimo blog: https://ili6.wordpress.com/e’ tanto che la conosco, forse lei e’ una delle prime blogger che mi legge dall’inizio del mio arrivo a WP, lei e’ una bellissima persona, una bravissima maestra elementare, abita in un paradiso, in Sicilia e leggerla e’ un vero piacere, 🙂 La ricetta me l’ha mandata lei, direttamente dal libro che stava leggendo,    questo, ecco come prepararle, IMG_0384io ho usato il burro per la frolla, IMG_0385e meno farina per l’impasto, 500 gr, per le uova meglio usare quelle grandi altrimenti usatene tre, ecco le foto che ho fatto per questi dolcetti che sono contenta di aver provato, sono davvero deliziosi, grazie cara Mariro’, ❤ 160206_135243Ecco l’impasto della frolla, deve venire soffice ed elastica da poterci affondare il dito, 160206_140247come e’ scritto nel libro, fate riposare l’impasto avvolto dalla pellicola prima di utilizzarlo, 160206_141423non e’ necessario metterlo in frigo, invece la crema di ricotta lasciatela riposare nel frigo, 160206_141706ungete ed infarinate bene gli stampini, io ne ho usati di due tipi, 160206_150045piccoli e grandi, con queste dosi ne vengono circa otto,160206_152731ecco la frolla dev’essere sottile e una volta riempito di crema chiudete bene con il coperchietto di frolla, 160206_150143ecco una cassatina da decorare con la glassa, 160206_163323ed eccola decorata, 160206_174202sono da provare, buonissime!! Guardate Willy come fa la guardia alle cassatine, 😀160206_174755Dimenticavo che questi dolcetti si preparano il 5 febbraio in onore di S. Agata, se volete sapere la sua storia andate qua . Queste cassatine sono talmente buone che io le farei in qualunque momento dell’anno, sono sicura che Mariro’  la pensa come me, 😀 . Ed ora parliamo di bugie, da noi si chiamano cosi’, in altre regioni si chiamano le chiacchere, le frappe, i cenci, i crostoli, le maraviglias e le sfrappole e ancora altri modi che non ricordo! La ricetta che ho utilizzato questa volta l’ho presa da un libretto di mia mamma, sono venute buonissime, eccole, 160127_133358per le dosi vi mando qua 

♡♥♡Dolci di carnevale♡♥♡

l’unica differenza e’ che non ho usato la nonna papera per farle sottili ed ho utilizzato un cucchiaino di lievito per dolci, eccole in fila 160127_120334per essere fritte, poco alla volta in olio profondo, 160127_120347ci sono piccole attenzioni che vi daranno degli ottimi risultati, eccoli: – friggete sempre in abbondante grasso, fino a far galleggiare i cibi nel recipiente;
– riducete gli alimenti da friggere in piccole porzioni o in fette sottili per abbreviare i tempi di cottura e asciugate bene gli alimenti prima di immergerli nell’olio;
– scaldare prima l’olio senza mai superare i 180°C;
– non friggete cibi freddi, portateli prima a temperatura ambiente;
– cercate di mantenere quanto più possibile costante la temperatura di frittura;
– scolate bene la frittura e asciugatela su carta assorbente prima di servire;
– non salare né zuccherare durante la frittura, ma solo prima di servire;
– non riutilizzate mai lo stesso olio per friggere.  Ecco le bugie pronte per essere mangiate, 🙂 160127_131921Ora passiamo alle frittelle che ho preparato in questi giorni: sono di due tipi, queste che vedete qua sotto160122_123300 sono con la crema, sono venute buonissime e soffici, ecco la ricetta: ingredienti per la crema: 500 ml latte, 4 tuorli, 1 stecca di vaniglia o 1 bustina di vanillina, 40 gr farina o maizena e 80 gr di zucchero; per l’impasto: 50 gr di burro, 150 gr di farina 00, 50 gr di frumina, 50 gr di zucchero, scorza grattugiata di limone, 4 uova, 250 ml di acqua, sale. Ora fate cosi’: per la crema: in una casseruola mettete a bollire il latte con la stecca di vaniglia. In una ciotola mettete lo zucchero, le uova, la farina setacciata con la frumina e amalgamate bene con le fruste. Mettete il composto in un tegame e accendete a fuoco basso. Versate il latte a filo sulle uova e mescolate con un cucchiaio di legno fino quando la crema non avrà raggiunto la giusta consistenza, eccola, buonissima, 🙂160122_111908Per l’impasto: fate bollire l’acqua in un tegame, quindi aggiungete il burro e il pizzico di sale, unite lo zucchero. Togliete dal fuoco e aggiungete tutta la farina e la frumina setacciate insieme e la scorza di limone grattugiata. Amalgamate il tutto con una paletta di silicone fino ad ottenere una composto liscio e omogeneo. Quindi rimettete sul fuoco e lavorate l’impasto fino a quando non comincerà a staccarsi dalle pareti del tegame. Mettete il composto in una planetaria e aggiungete le uova sbattute una alla volta, facendo incorporare più aria possibile. Aggiungete il quinto uovo solo se e’ necessario, la pasta dev’essere morbida e bella consistente,160122_114339cosi’ con le mani infarinate formate le frittelle160122_114947 ora friggetele a fuoco medio in abbondante olio caldo di arachide. 160122_114954Le frittelle si gireranno da sole prendendo un bel colore dorato. Una volta che le frittelle si saranno gonfiate, scolatele aiutandovi con una schiumarola e passatele nella carta assorbente.160122_115654Inserite la crema in una sacca da pasticcere e farcite le frittelle una ad una,160122_123219 spolverizzate con zucchero semolato o a velo. Sono buonissime! Queste invece che vedete sotto sono con la ricotta, belle pacioccone, 160202_145525eccovi la ricetta che ho preso da Marianna, ecco il suo blog, http://www.ricettedalmondo.it/la ringrazio tanto perche’ sono venute una meraviglia, ❤ Ecco come prepararle, vi scrivo la ricetta con i suoi consigli: ingredienti: 100 gr  di farina 00, 200 gr  di ricotta, 1 uovo, 50 gr  zucchero semolato, 1 bustina  di lievito per dolci, la scorza di un arancia grattugiata, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 1 cucchiaio circa di latte, 1 pizzico di sale, inoltre zucchero semolato e olio di semi per  friggere. Ecco come fare: in ciotola mescolate la ricotta, l’uovo e lo zucchero e lavorateli per ottenere una crema. Riunite in un’altra ciotola farina, lievito, un pizzico di sale, cannella e la scorza grattugiata dell’arancia biologica, 160202_140646poi aggiungete la crema di ricotta. Amalgamate gli ingredienti aggiungendo all’occorrenza un po’ di latte. L’impasto deve essere morbido e compatto.160202_141658Riscaldate abbondante olio di semi in una padella dai bordi alti, poi friggete le frittelle poche alla volta per non far abbassare troppo la temperatura (che dovrà essere di circa 175°) 160202_141955facendole dorare bene. Rigiratele spesso durante la cottura, non abbiate fretta nella cottura, altrimenti rischiate di lasciare crudo l’interno delle frittelle. Quando sono pronte scolatele con una schiumarola e adagiatele su un piatto dove avrete messo della carta da cucina per far assorbire l’olio in eccesso.160202_144144Potete servire le frittelle spolverizzandole di zucchero a velo o rotolandole ancora calde nello zucchero semolato, aromatizzato con la cannella. 🙂 Continuando con la dolcezza ecco Willy nel suo nuovo divanetto a pois, Snapshot_20160204_1pensavo che facesse fatica ad abituarsi alla sua nuova cuccia invece si e’ addormentato subito, 😀 ed ecco le polpette con la soia e i funghi,160102_150638 la ricetta e’ di Rebecca, questo e’ il suo bellissimo blog, grazie cara amica, sono piaciutissime a tutti, naturalmente la ricetta la trovate nel suo blog qua: https://rebeccaantolini.wordpress.com/2016/02/02/polpette-leggere-ai-funghi/tag-trucco-damaIl tag, 😀 Yuppiet mi ha presa al volo, questo e’ il suo bel blog, https://mostoselvatico.wordpress.com/ lei la conosco da poco ma ho come l’impressione di conoscerla da sempre, grazie cara, ❤ le regole sono sempre le stesse, rispondere alle domande e nominare tante persone, il tag e’ per tutte voi, ecco le mie risposte: 1-Qual è stato il tuo primo prodotto make-up? la matita nera per gli occhi! 2-Qual è il tuo mascara ideale? Ne hai trovato uno che soddisfa le tue aspettative? Ho le ciglia lunghe naturali quindi uso un mascara leggero che non le appesantisca, li provo tutti. 3-Il tuo fondotinta che tipo di coprenza deve avere? Uso la BB crem chiara che non e’ altro che una crema idratante che copre le imperfezioni, 🙂 4-Brand High End preferito? il mio marchio preferito e’ senza dubbio Lancome 5-Qual è il brand cosmetico che hai sempre voluto provare e non hai ancora provato? li ho provati quasi tutti! 6-Brand Low cost preferito? Nessuno.7-Indossi le ciglia finte? 😀 assolutamente no, come ho detto prima le ho gia’ lunghe! 8-Qual è il prodotto cosmetico/beauty con il quale non esci mai di casa senza averlo indossato? forse il rossetto 9-Qual è il prodotto beauty che ami di più? Rossetto.10-Quanto spesso acquisti prodotti il make-up? Acquisti un po’ alla volta o tutto insieme? Solo quello che mi serve, non compro molto perche’ ci pensa gia’ mia figlia, :-)11-Hai un budget o spendi in libertà? certi prodotti costano molto quindi sto sempre molto attenta, diciamo che per le creme viso spendo di piu’, per il trucco no! 12-Utilizzi i buoni sconto o i coupon quanto acquisti il make-up? a volte si’, su prodotti di marca. 13-Qual è il tipo di prodotto che acquisti maggiormente?  bagnoschiuma, li adoro e le creme per il corpo, profumate e le creme per il viso. 14-C’è un brand che proprio non sopporti? no, io compro cosa mi interessa.15-Cerchi di evitare prodotti che contengono parabeni e solfati? a volte si, sto attenta a leggere cosa contengono i prodotti che devo acquistare. 16-Qual è il tuo posto preferito per acquistare il make-up? profumeria e farmacia dove conosco chi mi consiglia al meglio.17-Ami provare nuovi prodotti skincare o ti affidi alla solita routine? cambio ma come ho scritto prima ho chi mi consiglia. 18-Marca preferita per i prodotti corpo? in questo periodo sto usando Roger&Gallet, buonissimi prodotti, anche Lierac. 19-Se potessi acquistare da un unico brand, quale sarebbe? Lancome, Clarins…. io cambio sempre! 20-Qual è secondo te il brand che ha il packaging migliore? sinceramente non saprei! 21-Qual è la celebrity che secondo te ha il make-up più curato? non saprei dire!22-Fai parte di qualche community online? no, leggo pero’ tante blogger che danno ottimi consigli per il trucco e per i prodotti e le ringrazio, ❤ 23-Beauty Gurus preferite? guru di bellezza, ma no!24-Ti piacciono i prodotti versatili come ad esempio le tinte adatte alle labbra e alle guance? nel senso che fanno pendant, 😀 adesso a parte gli scherzi, mia figlia fornitissima di trucco & company ha un prodotto molto bello che usa sia per le labbra che per le guance, non vorrei sbagliarmi ma dev’essere di Dior, :-)25-Come te la cavi con l’applicazione del make-up? abbastanza bene, tenendo conto che mi trucco poco, :-)26-Usi il primer per il trucco occhi? li ho di tutti tipi, illuminante, anti-rossore, anti-macchia, anti-age… e poi ho fretta e mi dimentico, 😀 😀 : D 27-Quanti sono i prodotti per capelli che usi giornalmente? i capelli li spazzolo tutti i giorni e prima di andare a dormire, a testa in giu’, quando arriva qualcuno in bagno si spaventa, sembro un leone, 😀 prodotti non ne uso giornalmente solo quando lavo i capelli e li’ si salvi chi puo’, 😀
28-Cosa applichi prima il correttore o il fondotinta? non uso il correttore ma del resto la BB crem e’ un balsamo per imperfezioni, 😉
29-Hai mai preso in considerazione il fatto di frequentare un corso make-up? Ma no, ho la fortuna di avere vicino chi mi consiglia e poi amo truccarmi poco!
30-Cosa ami del make-up? farsi fare un bel trucco da qualcuno in grado di farlo, per esempio mia figlia, lei e’ davvero brava, in genere mette in risalto i miei occhi!lw7GJvZVjeq0TTSA70qwMaWvvQS4VY2IJh5duZ50jzs1B8w0bh7lfA==Buon Carnevale a tutti!

♡♥♡Dolci di carnevale♡♥♡

Pubblicato 4 febbraio 2015 da Laura

Oggi vi regalo un po’ di allegria, Party con idee dolci per il Carnevale, Party per i golosi come me questo e’ il periodo delle frittelle, in questa settimana ho preparato le bugie 150129_134434sottili e leggere, le frittelle 150131_150238della Lombardia, morbide e sgonfiotte, le frittelle vegane con l’uvetta, 150131_150304i mini bomboloni alla crema, io li adoro, 141101_175316e una torta, colorata con le mascherine, 140208_155103deliziosa! E’ semplicissima da fare, e’ un pan di spagna farcito alla crema e decorato con le mascherine di pasta di zucchero e tanti confettini colorati, piacera’ tantissimo ai bambini e non solo! 🙂 Ora vi scrivo le ricette, ben inteso che non ci siamo mangiati tutto questo cibo in poco tempo e sopratutto ho cercato di limitarmi come quantita’ per poter assaggiare un po’ di tutto, io ho usato meta’ dose per ogni dolcetto preparato, voi se volete farne di piu’ dovete solo raddoppiare le dosi di tutti gli ingredienti che vi sto per scrivere.  Allora incominciamo dalle bugie, io le preparo tutti gli anni, trovate le ricette anche qua  e qua (nel secondo post linkato  trovate anche il modo di fare le bugie a forma di fiore, bellissime!!). Io  quest’anno pero’ ho voluto farle piu’ leggere e molto sottili, per questo ho usato la nonna papera della mia cara mamma ❤ (e’ la macchina per la pasta a manovella della Imperia! ) in questa ricetta ho utilizzato dell’ottimo vino bianco spumante ma usate pure il liquore che preferite, grappa, rum. Eccovi ingredienti e ricetta: 300 g di farina, 1 cucchiaino di lievito, 1 cucchiaio di zucchero, succo d’arancia o limone non trattati o, se preferite, la vanillina, 1 cucchiaio di olio evo, 1 uovo, vino bianco quanto basta per rendere l’impasto morbido, due/tre cucchiai . Ho messo dentro la planetaria tutti gli ingredienti ed ho lavorato con il gancio fino a formare una palla bella liscia ma potete lavorare l’impasto a mano ed ottenere lo stesso risultato, 150129_131748coprite con la pellicola la palla e fate riposare per mezz’oretta. Stendete la pasta in una sfoglia sottile e come ho scritto prima, utilizzando la nonna papera, ho ottenuto un ottimo risultato, ma anche a mano vengono bene, tagliate a listarelle larghe, piu’ strette, fate dei nodi, insomma come preferite 150129_133153friggete le bugie in olio bollente, utilizzate una padellina piccola e fatele dorare bene senza bruciarle, usate una pinza per sgocciolare bene l’olio e la carta assorbente da cucina, cambiate l’olio, almeno tre volte con queste quantita’150129_141007con lo stesso impasto delle bugie mia figlia mi ha consigliato di fare le tagliatelle e i tagliolini, 150129_142324 eccoli, sono buonissimi, con miele e zuccherini. Ora vi scrivo le ricette delle frittele, per quelle Lombarde che sono buonissime, trovate la ricetta qua, invece quelle vegane con l’uvetta ecco come si fanno, ho trovato la semplice ricetta su un giornale dove c’erano ricette di Carnevale, tradizionali e nuove, come questa: ingredienti – 2 tazze di succo di mele, lo trovate al supermercato, 50 gr di uva sultanina, 1 pizzico di sale, 1 tazza di semolino, 1 limone, olio di semi di arachide o di girasole. Versate in una pentola il succo di mele con l’uva sultanina, ammollata precedentemente in acqua tiepida, e il sale e mettete sul fuoco. Raggiunto il bollore, unite il semolino poco alla volta a pioggia mescolando continuamente per circa 20 minuti, continuate a mescolare per evitare che si attacchi; il composto alla fine dovra’ essere piuttosto consistente. Togliete dalla fiamma, aggiungete la scorza di limone grattugiata finemente e lasciate raffreddare. Formate con il composto delle palline un po’ schiacciate e friggetele in abbondante olio caldo finche’ non saranno croccanti e dorate. Scolatele e appoggiatele su carta assorbente da cucina per eliminare l’unto in eccesso. Sono molto leggere, se volete arricchirle usate un po’ di zucchero nell’impasto oppure rotolatele nello zucchero a velo. Altra ricetta, i bomboloni, sono i dolci fritti che preferisco e che non mangio mai perche’ spariscono subito, non li preparo tutti gli anni ma la ricetta che utilizzo e’ sempre la stessa, questa, nel post c’e’ anche la ricetta della crema pasticcera ma se volete potete anche riempirli con cioccolato o marmellata a voi la preferenza! La torta della foto, buonissima, eccovi la ricetta: per il pan di spagna ho usato questa ricetta  (all’interno del post c’e’ la ricetta del pan di spagna, viene molto morbido), per la crema pasticcera ho utilizzato la ricetta di Montersino che e’ la stessa dei bomboloni , ho poi decorato con la pasta di zucchero facendo le mascherine con lo stampo apposta, eccole, 140208_154622per la torta ho usato lo stampo rettangolare ma potete benissimo usare uno stampo rotondo da 22 cm. , tagliate il pan di spagna a meta’ e farcitelo con la crema, chiudete con l’altra parte tagliata e spalmate di crema e decorate con gli zuccherini colorati,  140208_154743E’ carina anche cosi’, 🙂 Ci sono molte altre ricette semplici, provate a guardare nei dolci di Carnevale, basta cliccare in cerca, Carnevale, e leggerete tante ricette: ci sono gli struffoli napoletani, mia mamma li faceva sempre, poi le fritole venete e i fricio’ piemontesi, con l’uvetta e le mele e non dimentichiamo le castagnole, buonissime! In questi giorni volevo fare ancora il berlingozzo della Toscana, e’ una buonissima ciambella con olio extravergine d’oliva, il nome forse deriva dal toscano “berligaccio” cioe’ giovedi’ grasso, era gia’ noto ai tempi dei Medici. Viene preparato in tutta la Toscana e in particolare a Lamporecchio (Pistoia) secondo l’antica ricetta ma purtroppo ho dovuto fermarmi, 😀 mi sono presa un raffreddore non da poco, se riesco in fine settimana l’aggiungo a questo post con le foto, credetemi e’ davvero una squisitezza!!! In compenso la mia Chiaretta mi sta coccolando da due giorni,  stasera per deliziarmi mi ha fatto un ottimo tiramisu’, ne ho mangiato un pezzetto e mi sono sentita subito bene, 😀 😀

 

 

Biscotti mascherina di Carnevale.

Pubblicato 4 marzo 2014 da Laura

Ho preparato questi biscotti l’altro giorno, sono in tema carnevalesco ma si possono anche lasciare senza decorazione e scegliere una forma diversa, sono molto buoni, friabili, vi scrivo la semplice ricetta, 200 g di farina (io ho usato 160 gr di farina 00 e 40 gr di farina di riso, vengono friabilissimi!) , un uovo, 80 gr di burro, 60 gr di zucchero, latte, un pizzico di sale, due cucchiaini di lievito per dolci. Per decorare: pasta di zucchero colorata, codette, zuccherini, se preferite potete usare del cioccolato sciolto, o la glassa, a voi la fantasia!
140212_102903
Per prima cosa preparate la frolla: sulla spianatoia fate una fontana con le farine, (se non avete la farina di riso non importa, i biscotti vengono benissimo anche solo con la farina tipo 00), e lo zucchero, mettete al centro l’uovo, il pizzico di sale, il burro a pezzetti, lavorate l’impasto fino a formare una palla, il latte usatelo solo se vedete che l’impasto risulta troppo solido, ne basta poco. Avvolgete la pasta con la pellicola e mettetela in frigorifero per mezz’oretta. Stendete la pasta in una sfoglia sottile di 3 cm e ritagliate con il tagliabiscotti le mascherine o altre sagome che preferite. Metteteli in una teglia da forno ricoperta da carta forno 140211_221358e cuocete a 180° per una decina di minuti, controllate! 140211_223413Fateli raffreddare e decorateli come preferite, sono buonissimi anche cosi’!io&ale seduti sul carroIn questa bella foto c’e’ Kiara vestita da damina con il mio vestito della comunione e il principino imbronciato e’ mio nipote Alessandro, sono troppo carini!!! 🙂

Frittelle di Carnevale con le mele e con l’uvetta.

Pubblicato 27 febbraio 2014 da Laura

Non ho resistito, dovevo fare le frittelle, le ho viste fare in tv e mi sono subito piaciute 🙂 sono dolcetti di Carnevale tipici piemontesi, i fricio’, sono troppo buoni, ma vale il solito discorso, fatene pochi ma provateli e poi basta fritti fino al prossimo febbraio, del resto che Carnevale sarebbe senza frittelle, 🙂 Ecco come prepararle, ingredienti:
-200 gr farina 00  /  mezzo bicchiere di latte
 1/2 bustina  di lievito per dolci /  un pizzico di sale
– 1 uovo grande o due piccole
-40 gr uvetta messa a bagno nell’acqua tiepida, meglio sarebbe nel marsala, se vi piace, e mezza mela golden tagliata a dadini
– un cucchiaio di zucchero semolato e zucchero a velo da spolverare alla fine
-olio di semi di arachide

Ora fate cosi’:
Sbattere  l’uovo con lo zucchero, aggiungere la farina ed il lievito setacciati, poi il sale, il latte, amalgamare bene il tutto, poi mettete meta’ impasto in un altra ciotola e aggiungete l’uvetta ben strizzata e nell’altra ciotola la mela tagliata a pezzetti. Se volete potete mettere uvetta e mela insieme, io ho preferito dividerle per accontentare tutti. Amalgamare bene i due impasti divisi, quello di uvetta e quello di mela, la consistenza dell’impasto dev’essere quella di una torta tipo quella di mele, non dev’essere  troppo denso, e non troppo liquido, aiutatevi o con la farina se l’impasto e’ liquido oppure con il latte se e’ troppo denso.
Ora prendete una padellina alta e mettete abbondante olio, le frittelle devono galleggiare, l’olio dev’essere caldo, fate prima una prova con un po’ d’impasto. Versate l’ impasto con due cucchiai e non friggete troppe frittelle alla volta. Giratele finche’ non hanno preso un bel colore dorato, scolatele con il mestolo a retino e disponetele in un piatto con carta assorbente, cambiatela spesso, il risultato sara’ ottimo, frittelle non unte, ben asciutte e morbide, mettetele man mano nel piatto di portata e quando sono un po’ meno calde spolverate di zucchero a velo.140226_152212 Sono tanto buone che non si resiste ma con la quantita’ che vi ho descritto non ne vengono tantissime, infatti stasera mio papa’ mi ha detto, ma di quelle frittelle che ho mangiato oggi ne hai ancora? 🙂 140226_152414e guardate Willy, oggi era curiosissimo!!!

Le bugie.

Pubblicato 18 febbraio 2014 da Laura

Le bugie, (in Piemonte si chiamano cosi’), sono dei dolci tipici italiani che tradizionalmente vengono preparati nel periodo di Carnevale. In genere si usa chiamarle chiacchere, perche’ piu’ comprensibili in tutto il territorio,  mia mamma le chiamava frappe. Sono tantissimi i nomi dati a questo dolce, a seconda delle regioni, in Piemonte oltre che bugie vengono chiamate anche risòle ( mi ricordo che le chiamava cosi’ mia suocera), in Liguria sempre bugie, in Lombardia sono dette gale, gali o lattughe in provincia di Mantova. In Toscana si chiamano cenci, struffoli o crogetti. In Emilia Romagna si chiamano rosoni o sfrappole ma in provincia di Ferrara diventano i cròstoli come in Veneto, in Friuli e in Trentino. A Venezia le chiamano i galani. Al Sud si chiamano frappe, in Lazio e sfrappe nelle Marche, cioffe in Abruzzo, cunchielli in Molise, guanti in Calabria e maraviglias in Sardegna (questa non la sapevo, devo chiedere conferma alla mia amica sarda!). Per la sua storia invece si racconta che nell’epoca romana si preparavano questi dolci allora detti “frictilia”, che erano preparati con farina e uova e fritti con il grasso del maiale. Durante l’epoca romana i frictilia venivano preparati in grandi quantita’ perche’ dovevano durare per tutto il periodo della Quaresima. Questa tradizione e’ durata fino ai giorni nostri, con le differenze di ogni regione, io le bugie le friggo in olio di semi, piu’ leggero, se cosi’ si puo’ chiamare un fritto, 🙂 qualcuno le fa anche al forno, io ho provato, ma fritte sono un altra cosa. Volete un consiglio, non comprate le bugie nel sacchetto, possono essere non fresche perche’ sono sempre fritte ma passate al forno per renderle croccanti, al limite compratele dal panettiere o pasticcere, sono fresche e fatte a regola d’arte ma se avete voglia preparatele voi, non ci vuole molto, fatene poche, usate olio di semi, una padellina piccola, olio fin sopra, bollente, e cambiate sempre la carta per asciugarle, prendetele con la pinza cosi’ non tirate su olio e ora vi scrivo la ricetta, di mia mamma, sono ottime, ah dimenticavo, tirate una sfoglia sottile, vengono piu’ buone e poi una volta a Carnevale si puo’ fare un dolce fritto!! Ingredienti: 300 g di farina bianca, 1 cucchiaio di zucchero, 3 tuorli, 1 limone, 1 cucchiaio di alcool per alimenti o in alternativa usate un liquore molto alcolico, 1 cucchiaino di lievito in polvere, panna o acqua per impastare, olio da frittura leggero, zucchero vanigliato. Ora fate cosi’: impastate sul tavolo tutti gli ingredienti con la scorza del limone grattugiato aggiungendo la panna liquida o l’acqua necessaria. Stendetela in una sfoglia sottile e tagliatela a nastri con l’apposita rotellina. Formate dei nodi senza stringerli oppure girateli a spirale, o ancora tagliate la pasta a pezzetti piu’ grandi e passate la rotella in mezzo, come ho fatto io, 140218_151200gettateli nella padella da frittura quando l’olio fuma. Ci vuole poco, state attente a non bruciarle, giratele una volta e appoggiatele nella carta forno, 140218_151148Servitele spruzzate di zucchero a velo, che buone!!140218_152609Ho anche letto che le bugie vengono chiamate nodi d’amore, 🙂

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