Adoro le brioche fatte in casa, le mie preferite sono quelle con il tuppo e mi piace tanto il miele, da queste parti si trovano molti tipi di miele sopratutto quello di castagno, e’ un po’ amaro per fare i dolci (si usa piu’ che altro per gli arrosti ed e’ buono con i formaggi) infatti io ho usato il millefiori, buonissimo, c’e’ una mia amica che lo produce, anzi, sono le api che producono, lei fa da tramite, 😀 Mi piace il profumo delle brioche che lievitano in forno, con l’aggiunta del miele il profumo diventa incredibile, non so descriverlo, provate a farle sono deliziose. Le ho fatte nella versione classica, qua trovate la ricetta originale ma l’altro giorno ho voluto provare a farle con la farina macinata a pietra e con il miele, sono davvero molto buone, sono sane e per renderle piu’ soffici le ho fatte lievitare otto ore, mi sono venute cosi’ morbidose che al mattino le ho mangiate a colazione con il latte e caffe’, favolose. Comunque potete farcirle con la marmellata, con la cioccolata o gustarle cosi’, senza nulla, come ho fatto io, non e’ difficile la preparazione, ci vuole solo un po’ di pazienza per la lievitazione, il risultato sara’ comunque ottimo (le vere brioche siciliane sono favolose ma se volete farle light questa e’ davvero una bella idea, non immaginavo che venivano cosi’ buone!). Prima di scrivervi la ricetta vi parlo del miele: norme riguardanti l’allevamento delle api, la proprietà degli sciami, il commercio del miele, le multe per i furti di alveari o di prodotti apistici sono contenute in diversi documenti del XIII, XIV e XV secolo rinvenuti nelle province di Cuneo, di Torino, di Alessandria e di Novara. Queste notizie, anche se molto scarse, sono sufficienti per documentare che l’apicoltura era diffusa in tutto il Piemonte alla fine del Medio Evo. La realtà apicola è importante in Piemonte dove operano circa 4.200 apicoltori con 151 mila alveari. Tra i tipi di miele prodotti in Piemonte possono essere ricordati, per le loro elevate caratteristiche qualitative, varietà monoflorali come: mieli di acacia, di brugo, di castagno, di lampone, di lavanda, di melata di abete, di melata di Metcalfa, di rododendro, di rovo, di tarassaco, di tiglio, di verga d’oro e, quello che ho usato io, il millefiori, (foto presa nel web). Il miele è una soluzione zuccherina molto dolce, prodotta dalle api per nutrire le loro larve e per avere una riserva di cibo durante la stagione invernale. Le api operaie prima prelevano il nettare dei fiori e poi lo trasformano in miele dentro una sacca speciale che si trova nel loro apparato digerente. Il miele viene poi conservato in favi all’interno dell’alveare. Il miele d’api è composto di fruttosio, glucosio, acqua, enzimi e oli essenziali; è un alimento molto nutriente (100 grammi forniscono 330 calorie) e mentre il glucosio fornisce energia immediata, il fruttosio va a costituire una riserva energetica. Il colore e il gusto dipendono sia dalla fonte da cui è stato estratto il nettare che quanto tempo il miele risulta essere prodotto; in genere quello di colore chiaro è più pregiato di quello scuro. La cristallizzazione è un processo naturale che dipende dalla composizione e dalla temperatura. Prima di essere messo in commercio, il miele viene riscaldato a 66°C per sciogliere eventuali cristalli, quindi versato in contenitori sigillati per limitare il più possibile la cristallizzazione. (Queste notizie le ho prese dal sito di prodotti tipici del Piemonte, 🙂 ). Ora ecco la ricetta:
Ingredienti
Farina macinata a pietra: 200 gr
Farina 0: 300 gr
Acqua: 250 ml
Olio di mais: 100 ml
Miele millefiori: 70 gr
Zucchero bianco o se preferite quello di canna: 60 gr (vengono piu’ scure)
Lievito madre in polvere: 15 gr (io ormai uso sempre questo) oppure un panetto di lievito di birra da 15 g oppure 7 g (una bustina) di lievito di birra secco
Sale: un pizzico
Latte: per spennellare
Ora fate cosi’: mettete nella planetaria le farine, il lievito in polvere oppure il panetto sciolto nell’acqua tiepida, l’olio, lo zucchero, il miele e per ultimo il sale. Azionare la macchina a velocità media ed impastare sino a quando si otterrà un composto morbido ed omogeneo. Eliminare il gancio e coprire con un panno pulito. Se non utilizzate la planetaria impastate dentro una ciotola grande all’inizio e poi sul piano di lavoro.Lasciate lievitare per almeno 8 ore. Terminata la lievitazione,lavorate un po’ l’impasto per rassodarlo, fate delle palline di 6 cm circa (ne vengono circa una decina, dipende dalla grandezza che volete ottenere) e altrettante piú piccole di 2 cm. Per crearle lisce, vi consiglio di tirare l’impasto nel palmo della mano verso il basso, facendolo rientrare nella parte centrale più bassa. Con l’indice forare il centro di ogni pallina grande ed allargarlo con il pollice. All’interno mettete la pallina piú piccola. Fate cosi’ per tutte le brioche. Mettete le brioche sulla placca del forno e spennellatele con il latte.Infornate a 180º per 20 minuti circa, sino a quando saranno dorate.Spolverizzate di zucchero a velo oppure riempitele di marmellata o cioccolata, sono morbidissime, 🙂 Adesso vi parlo del libro che ho letto, lo scrittore e’ Gianni Gregoroni, questo il suo blog, leggo tutto quello che scrive, e’ molto bravo, ecco il suo libro, se lo volete (non Gianni, il libro) lo trovate qua. Il suo genere e’ fanta triller, il racconto e’ ambientato nel futuro, mi e’ piaciuto tantissimo, vi consiglio di leggerlo, c’e’ suspense, ci sono i ragni killer, c’e’ sete di potere, c’e’ inganno, insomma non sono capace di scrivere una recensione ma il libro merita, 🙂 In questo periodo sto comprando parecchi libri di scrittori emergenti, sono quasi tutti scritti da blogger, sono bravissimi, li ammiro tanto, io non sarei mai capace di scrivere un libro e poi di cosa, di ricette, certo, e la Parodi, la Clerici, ma mi faccia il piacere, 😀 Martha Stewart, Nigella, Allan Bay, Artusi, Ada Boni, Il Cucchiaio d’Argento… Ecco il cappottino nuovo che ho fatto al mio cagnolino, e’ di lana, l’ho copiato da un bel lanoso nero che avevo comprato due anni fa, non l’ho fatto proprio uguale, ho fatto delle modifiche per renderlo piu’ caldo nel pancino, e ho fatto l’attaccatura sopra la schiena mettendo un bottoncino, qua si vede meglio, Willy lo porta volentieri perche’ e’ di un’ottima lana e quindi non punge, ha il collo alto e gli ho fatto delle pences per renderlo piu’ aderende, devo ancora finire di cucirle, sono davvero soddisfatta del risultato finale, oggi pero’ non ho messo il cappottino a Willy,perche’ c’e’ stato un sole stupendo, un abbraccio a tutti voi che mi leggete e buon inizio dicembre, incomincia il mese magico, ❤