gorgonzola

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🍤🍜Linguine ai gamberi🍤🍜

Pubblicato 24 gennaio 2021 da Laura

Adoro la pasta, non riuscirei a farne a meno, se ci pensate sono almeno duemila anni che in Italia si produce e si cucina la pasta meglio che in qualsiasi altra parte del mondo. Orazio, il poeta dell’antica Roma, consumava ghiottamente la sua scodella di “laganae” (le antenate delle nostre lasagne) e metteva in versi questa sua piccola felicita’ quotidiana. I romani di oggi hanno conservato ed esaltato quel lontano amore per la pastasciutta che poi e’ il piatto forte della dieta mediterranea. La pasta alimentare e’ il prodotto ottenuto dalla lavorazione della farina di grano con una dose di acqua. Se la farina utilizzata e’ di grano duro si ottiene la pasta di semola, se invece e’ di grano tenero si parla di pasta comune. La pasta contiene soprattutto carboidrati, sostanze indispensabili per il nostro organismo, ma anche proteine, vitamine, sali minerali e grassi. Una alimentazione sana e completa deve necessariamente includere un giusto apporto di questi componenti. Sappiate, quindi che, durante un regime dietetico, non e’ bene eliminare la pasta, anzi. Basta consumarla senza eccessi e soprattutto condirla con un sugo povero di grassi “cotti”. Ora qualche ricetta di piatti con la pasta, le linguine mi piacciono tantissimo ma anche gli spaghetti, la pasta corta, le lasagne, i cannelloni, la pasta ripiena ed e’ meglio che scrivo la ricetta! 😀

Per quattro persone: 400 gr di linguine, 24 gamberoni, un bicchierino di vino bianco, una cucchiaiata di ricotta, erba cipollina, olio, sale e pepe. Come fare: sgusciate i gamberoni, privateli del filino nero intestinale e lavateli velocemente sotto l’acqua corrente. Tamponateli con carta assorbente da cucina in modo da asciugarli bene e metteteli in una padella con 3 cucchiai d’olio. Fateli rosolare nel condimento rigirandoli spesso per 5 minuti, bagnateli con il vino bianco, alzate la fiamma e fatelo evaporare, salate e pepate. Intanto cuocete le linguine in abbondante acqua bollente salata, scolatele al dente, mettetele in una terrina preriscaldata e conditele subito con un filo d’olio e il cucchiaio di ricotta. Mescolate bene, aggiungete i gamberoni e cospargete con qualche stelo di erba cipollina tagliuzzata, servite immediatamente. Questo e’ un primo piatto semplicissimo e gustoso, non ci vuole molto a prepararlo ma ci vogliono pochi accorgimenti per renderlo super buono, 🙂 Prima di tutto bisogna cuocere la pasta mai troppo al dente ma non deve essere neanche troppo cotta, questo non solo per questione di gusto ma anche di digeribilità. La pasta troppo al dente rende difficoltosa la digestione a causa dell’incompleta cottura dell’amido in essa contenuto, quella troppo cotta invece, ostacola la digestione per l’eccessivo assorbimento di acqua. La pasta va cotta in abbondante acqua, per ogni 100 gr di pasta occorre un litro di acqua. Cuocete sempre la pasta in pentole a bordi alti se si tratta di formati lunghi, a bordi alti e panciuti se usate formati corti. Il sale va aggiunto nella misura di 10 grammi per ogni litro di acqua, io vado ad occhio comunque dieci grammi di sale equivalgono a un cucchiaino da caffè. E’ importante salare l’acqua solo quando inizia a formare sul fondo della pentola tante bollicine. Se aggiunto a freddo, rallenta il processo di ebollizione. Immergete la pasta nell’acqua solo quando questa ha raggiunto il punto di ebollizione. Mescolatela immediatamente per evitare che si attacchi e mantenete la fiamma alta fino a quando avrà ripreso il bollore. Poi abbassatela leggermente facendo attenzione che il bollore rimanga costante, altrimenti la cottura non risulterà perfetta. Inoltre ricordate che, per cuocere la pasta, non si deve mai mettere il coperchio al recipiente. La pasta al forno, che dite, vi interessa? Provate i cannelloni ai tre formaggi, sono una delizia. Ingredienti: 12 rettangoli di pasta sfoglia fresca, io la faccio in casa ma potete comprare quella gia’ pronta, in un altro post vi parlero’ della pasta fatta in casa, prometto, 😉 burro, farina, latte, 100 g di fontina, 250 g di gorgonzola, 100 g di emmental grattugiato, 2 uova, 200 g di ricotta, un ciuffo di prezzemolo, olio, sale, pepe. Ora fate cosi’: mettete nel frullatore il gorgonzola, meta’ della fontina, la ricotta, meta’ dell’emmental, un ciuffo di prezzemolo e le uova. Riducete tutto in crema. Trasferite la crema in una terrina, salatela, pepatela. Fate spumeggiare 70 g di burro in una casseruola, unite 70 g di farina e fatela tostare. Diluite con tre quarti di latte e cuocete la besciamella mescolando per 10 minuti. Togliete dal fuoco, salatela, pepatela, poi incorporate 4 cucchiai al composto di formaggi. Portate ad ebollizione abbondante acqua, salatela, aggiungete tre cucchiai di olio e tuffatevi i rettangoli di pasta. scolateli con una paletta e metteteli ad asciugare su un canovaccio. Suddividete la crema di formaggi sui rettangoli di pasta, avvolgeteli a cannelloni e sistemateli in una pirofila imburrata. Copriteli con la besciamella cospargeteli con la fontina a lamelle e l’emmental rimasto e mettete qua e la’ qualche fiocchetto di burro. Cuocete in forno caldo a 200 gradi per 20 minuti. Non resisto a questa pasta al forno, so che e’ molto calorica ma se mangiate solo questo primo e fate le pulizie per tutto il giorno non prendete neanche un etto, 😀 Ho dei ricordi bellissimi di quando studiavo in citta’, lo sapete che vivo in un bel paesello con tanto verde intorno, il cagnolino con il verde ci sta troppo bene, 😀 dicevo che ricordo che uscendo da scuola mia mamma mi aspettava a casa con un piatto di cannelloni fumanti, che buoni, rigorosamente al sugo! Per finire voglio dirvi che la qualita’ della pasta e’ importante per la riuscita di un buon primo piatto ma non si deve sottovalutare il ruolo del condimento. Esistono sughi a base di carne, pesce, di verdure, di formaggio e anche di frutta. Usate sempre prodotti di qualita’ il vostro palato e soprattutto lo stomaco vi ringraziera’! Vi scrivo la ricetta della salsa alla napoletana della mia mamma, ottima con gli spaghetti ma anche con i ravioli, con la pasta corta ecc. Ingredienti: 300 g di polpa di manzo macinata, 4 cipolle, 30 g di salsiccia napoletana, 10 g di lardo, facoltativo, io non lo uso, usate l’olio, 30 g di prosciutto crudo, una carota, una costa di sedano, 3 cucchiai di passata di pomodoro, uno spicchio d’aglio, olio, sale, pepe. Fate cosi’ : tritate aglio, cipolla, sedano, carota e lardo, se lo usate, fate soffriggere in una casseruola preferibilmente di coccio con un filo d’olio se non usate il lardo, quindi aggiungete il prosciutto e la salsiccia a pezzetti, la polpa di manzo e il passato di pomodoro. Salate, pepate, bagnate con un mestolo di acqua bollente, coprite il recipiente e cuocete piano per un’ora. Mescolate spesso e se fosse necessario aggiungete al sugo altra acqua bollente poco alla volta. A fine cottura dovrete avere una salsa piuttosto densa. Un po’ di foto in attesa di partire in moto, io sono gia’ pronta 😀aspettiamo il bel tempo e la possibilita’ di potersi muovere, per ora mi godo il paesaggio invernale, ma quando c’e’ il sole tutto sembra migliore, un abbraccio grande a tutti voi che mi leggete e alla prossima, ci saranno tante ricette di frittelle dolci ! ❤

 

 

 

Polenta taragna con baccala’ alle cipolle di tropea.

Pubblicato 22 novembre 2014 da Laura

Esiste una vera e propria cultura della Polenta, e’ un cibo che ci rimanda alle nostre origini contadine e quindi al passato, un tempo era il cibo dei poveri, ma oggi questo piatto e’ totalmente rivalutato: ai giorni nostri non e’ piu’ un piatto povero ma sono persino nati itinerari gastronomici per degustare la polenta. Fu Cristoforo Colombo che porto’ in Europa insieme ai fagioli e ai pomodori, alcuni semi di una pianta chiamata “MAHIZ” (Granoturco) che gli indigeni usavano insieme alla farina per preparare polente arricchite da vari ingredienti come le salse, i legumi, la carne o i formaggi. Questo permetteva loro di non ammalarsi come succedeva invece ai nostri antenati di pellagra. La malattia colpiva principalmente le popolazioni montane che consumavano tale cibo quotidianamente senza l’apporto di altri elementi molto importanti come le vitamine indispensabili ad una dieta equilibrata. Ogni regione fa della polenta la sua specialità: in Lombardia la polenta “concia” si farcisce a cottura ultimata utilizzando parmigiano o gorgonzola. In Piemonte si condisce aggiungendo in cottura la fontina e la toma fresca, insaporendo poi il tutto con aglio e pepe. La polenta “pasticciata” è una vera bonta’: si mettono le fette di polenta avanzata in una tortiera imburrata, si condisce con parmigiano grattugiato e Gruyère, sopra si mette il sugo ai funghi o alla salsiccia, si mette tutto in forno per una ventina di minuti, provatela, 😉 in Friuli per celebrare il Premio Nonino, l’ultima domenica di gennaio, fra tante prelibatezze, non manca mai la classica polenta gialla. A Treviso viene servita per tradizione anche polenta di mais bianco, viene accompagnata da gustosi e ricchi piatti di selvaggina.  Nel Bergamasco, in Val Brembana e Val Seriana, viene servita con ottimi brasati, funghi, cacio di malga e formaggi d’alpeggio. Piatto tradizionale del passato era “polenta e oseij” ora soppiantato dagli “uccelletti scappati” a base di fegato, codeghi (cotechini) e salsiccia. A Cavour, in provincia di Torino, proprio all’inizio dell’inverno, si celebrano i festeggiamenti di “Polenta Passione”, dove i convegni si alternano a tipiche degustazioni insieme ad assaggi gustosissimi proposti con varietà di polente derivanti da farine sapientemente ricuperate (dal “Marano” e dal “Biancoperla”). In alcuni paesi del Monferrato e dell’Astigiano, dove abito io,  si rievoca tale manifestazione allestendo nelle piazze polente di alcuni quintali, 🙂 ovviamente ben condite. Famose fra tante quella di Ponti (Acqui Terme) che si tiene la domenica precedente il carnevale e quella di Monastero Bormida che si svolge la seconda domenica di maggio, dove nei vicoli del centro storico sono ricreati gli antichi mestieri (e’ bellissimo!). Altre polente vengono allestite a Bubbio (Asti) la prima domenica dopo la Pasqua ed a Cassinasco (Asti) la seconda domenica di Maggio. Le farine per polenta si distinguono in “gialla”, la più usata che proviene dal mais (chiamato anche granoturco) che può essere macinata in grana grossa (sbramato) o in grana fine e in “bianca” (varietà “Biancoperla”) attualmente poco usata, ma giustamente difesa da Slow Food (è una associazione internazionale no profit impegnata a ridare valore al cibo). La farina di grano saraceno, “grigiastra”, è priva di glutine (preziosa quindi per i celiaci), e’ questa la farina usata per la polenta “taragna”. Queste informazioni le ho trovate gironzolando nel web, ora ci vuole la mia ricetta, posso dirvi che a casa mia, quand’ero piccina, la polenta non la mangiavamo spesso, mentre quando andavamo in montagna in vacanza la polenta era servita in mille modi a tavola! Il ricordo che ho di questo piatto particolare che, per me, e’ di una bonta’ unica e’ la vecchina che rimestava la polenta nel paiolo di rame sulla stufa, il suo sembrava quasi un gesto simbolico, girava la polenta sempre nello stesso senso, poi aiutata da mani forti, giravano il paiolo con la polenta fumante sopra un enorme tagliere di legno, ognuno si serviva a piacere, c’erano sughi ai funghi, alla salsiccia, formaggi, c’era la focaccia cotta nel forno a legna ancora calda, io ero piccola, avro’ avuto cinque, sei anni, ma i ricordi di questi momenti li ho impressi nella mia mente come quei sapori di un tempo cosi’ genuini che sapevano di buono! Ecco come preparare la polenta, potete comprare quella che preferite, bianca o gialla. Ingredienti per sei persone circa: 350 g di polenta rustica (bianca o gialla), 2 lt di acqua e sale(2 cucchiaini). Riempite la pentola con l’acqua che porterete ad ebollizione a fuoco vivace ed aggiungete il sale, io vi consiglierei di usare un paiolo di rame ma va benissimo una pentola a bordi alti! Quando il sale si sara’ sciolto e l’acqua sta bollendo, spegnete la fiamma (non preoccupatevi, cosi’ facendo eviterete le ustioni causate dalle bolle della polenta). Sempre con la fiamma spenta, iniziate con una mano a versare la farina di polenta a pioggia con dei gesti circolari (per non far attaccare la polenta alla pentola) poco alla volta, con l’altra mano mescolate continuamente sempre nello stesso senso (per non far formare dei grumi). Continuate a mescolare fino a che non avrete versato tutta la polenta, riaccendete la fiamma a fuoco lento e fate bollire di nuovo, mescolate sempre nello stesso senso alternato da precisi movimenti traversali per circa 40 minuti (o il tempo indicato nella confezione), poi con un gesto deciso rovesciate la polenta sul tagliere di legno, eccola, buona, 141113_123801fumante! Ora naturalmente ci vuole il condimento, qua ho fatto un bel sugo 141025_121842ai funghi, si puo’ versare direttamente sulla polenta 141025_121825oppure ognuno dei commensali si versa con il mestolo la sua porzione nel piatto! Un altro modo di servirla e’ con il sugo alla salsiccia, ottimo, oppure si puo’ servirla al forno: si fa freddare nel tagliere la polenta e il giorno dopo si divide in rombi uguali, si mettono in un tegame a strati alternando sugo e formaggio filante, si inforna giusto il tempo per far sciogliere il formaggio, una goduria, credetemi! Altro modo, questo, 141113_123748con il gorgonzola, ne ho parlato prima, e’ una preparazione tipica della Lombardia, a me cosi’ piace tantissimo!!! Io in genere la preparo con il coniglio alla cacciatora qua trovate la ricetta! L’altro giorno ho preparato la polenta taragna, buonissima, quella che preferisco, con il baccala’ alle cipolle di tropea, mio marito ed io, quel giorno era il nostro anniversario: abbiamo festeggiato 33 anni di matrimonio, ci siamo guardati e insieme abbiamo pronunciato la stessa esclamazione di gradimento per il buon cibo che stavamo godendoci! 😉 Ora vi scrivo la ricetta del baccala’: naturalmente per la polenta potete usare anche quella gialla, l’insieme e’ comunque buonissimo! Il baccala’ con la polenta taragna e’ una tipica ricetta del bergamasco, della Valle Brembana. Il merluzzo sotto sale (baccalà) o essiccato (stoccafisso o pesce ‘stocco’) è sempre stato tradizionalmente il “pesce” dei bergamaschi, assieme a quello nostrano di laghi e fiumi, qui da noi in Piemonte si trova facilmente, mia mamma quando preparava la polenta, lei usava quella gialla, la accompagnava spesso con il baccala’, questa e’ la sua ricetta: mezzo kg di baccala’ sotto sale oppure un pacchetto di filetti sempre dello stesso peso, 500 gr di pomodori, va benissimo anche la passata, 400 gr di cipolle di tropea, mezzo litro di latte, mezzo bicchiere di olio, farina, sale e olio da frittura. Dissalate e ammolate il baccala’ per 24 ore, (per dissalare il baccalà: porre il baccalà sotto un getto di acqua corrente per togliere il sale in eccesso. Riporlo in una bacinella capiente e ricoprirlo di acqua fresca. Lasciarlo in ammollo per 24-36 ore, cambiando l’acqua il più sovente possibile (l’acqua deve essere molto fresca affinché il pesce si mantenga sodo), in questo caso, dopo due/tre risciacqui con acqua all’ultimo risciacquo usate il latte e lasciatelo ammollare con esso 141120_113601Nella padella da frittura con l’olio che fuma immergete i pezzi di baccala’ infarinati,141121_112638 friggeteli e sgocciolateli dorati e croccanti. In una teglia larga versate il mezzo bicchiere di olio e fatevi dorare e macerare le cipolle141121_112827 tagliate a fettine, ponete in questa teglia le fette di baccala’ fritte, aggiungete i pomodori pelati, salate se occorre, io non uso mai sale quando preparo il baccala’, e fate cuocere per 30 minuti. 141121_115304Preparate la polenta mentre cuoce il pesce141121_121902quella che preferite, e servitela con il pesce, 141121_123051e’ un piatto fantastico, garantisco, 🙂 Mentre sto scrivendo il post guardate un po’ il mio cagnolino, 141116_180004come dorme tranquillo, pero’ se scatto la foto141116_180047apre subito l’occhietto, 😀 😀





 

Crema di formaggio con sedano e pomodorini.

Pubblicato 4 agosto 2013 da Laura

Eccomi qua,Snapshot_20130720_1bruciacchiata dal sole, non sono stata al mare ma in giardino, non sto tanto al sole ma basta quel poco per arrostirmi, in questi giorni sta facendo molto caldo, ma io adoro l’estate e poi siamo gia’ ad agosto, mannaggia come passa veloce il tempo.  Parlando di tempo, le previsioni per intenderci, dicono che ci saranno, fine settimana, forti temporali, ecco, voglio dire, il tempo negli ultimi anni e’ parecchio cambiato, io non ricordo temporali cosi’ esagerati, vi dico questo perche’ l’altra settimana a Felizzano,  il mio paese, ha fatto un temporalaccio, mamma mia…era talmente forte il vento che nella via principale, ha scoperchiato il tetto della torre, che e’ finito nel giardino di una casa, per fortuna non si e’ fatto male nessuno!  Quel giorno il mio dolce cagnolino e’ stato tutto il giorno con me, un po’ in braccio, poi mentre mi preparavo per uscire, finito il temporale, lo mettevo sulla lavatrice, 🙂 non voleva stare giu’, poi sul como’, l’ho portato a fare spese, in posta, in banca, in macchina mi stava vicino e mi metteva la zampina sulla gamba, bastava stare con me , l’ho coccolato tantissimo, anche al supermercato nel carrello lo “cicciavano” tutti, e lui felice scodinzolava; in banca stava tranquillo mentre aspettavo il mio turno, in posta ha fatto pure conquiste!! Poi tornati a casa si e’ addormentato nella sua cucciadivanomorbidosa,  ha avuto proprio tanta paura per stare appiccicato a me, lui che e’ cosi indipendente, ma ormai dobbiamo abituarci, i temporali d’estate sono cosi’. Ha fatto qualche disastro nell’orticello ma per fortuna avevo raccolto il giorno prima gli zucchini, i pomodori e altre bonta’. Con gli zucchini ho fatto delle mini frittatine che ho servito con questo piatto veloce e gustosissimo! Non e’ altro che sedano e gorgonzola, ma servito in questo modoSnapshot_20130804_5

e’ piaciutissimo ed ecco la ricetta, semplice e veloce!!! Ingredienti: 200 g di formaggi freschi, quelli che preferite, io ho usato il philadelphia, 200 g di gorgonzola piccante morbida e cremosa, un po’ di panna montata leggermente salata per rendere tutto piu’ soffice, poco sale. Per guarnire io ho usato i fiori di zucca, pomodorini e basilico fresco,ma potete usare olive tagliate a meta’ e tante verdurine a vostra scelta. Ora fate cosi’: in una terrina battete a spuma i formaggi freschi con il gorgonzola ben schiacciato, quindi incorporate la panna montata poco alla volta. Rivestite uno stampo da budino alto e stretto con carta d’alluminio  o pellicola e disponete i gambi di sedano lavati e tagliati tutti uguali nel senso dell’altezza e mettete dentro la spuma di formaggio. Snapshot_20130804

Ponete lo stampo nella parte piu’ fredda del frigorifero, non nel frezeer, per almeno quattro ore e poi sfornatelo in un bel piatto da portata. Guarnite con i fiori di zucca, pomodorini e basilico fresco o come preferite, e’ un ottimo antipasto ma anche un secondo gustoso servito con delle frittatine!!! 🙂

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